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Liberare il potenziale delle collettività dell'energia locali  
Il Comitato europeo delle regioni chiede di eliminare gli ostacoli che oggi impediscono il pieno sviluppo delle collettività dell'energia locali in Europa

Gli enti locali e regionali sono tra i principali protagonisti dell'azione per avvicinare di più l'Europa agli obiettivi che si è prefissa in materia di clima ed energia. Produrre energia a livello locale è fondamentale per promuovere la produzione di energie rinnovabili, diffondere la democrazia energetica e abbassare i tassi di precarietà energetica. Oggi in Europa circa 50 milioni di famiglie hanno difficoltà a riscaldarsi in misura adeguata ( EU Energy Poverty Observatory - EPOV = Osservatorio della povertà energetica ). Occorrono investimenti supplementari per circa 180 miliardi di EUR l'anno per conseguire entro il 2030 gli obiettivi concordati dall'UE a Parigi , tra cui una riduzione del 40 % delle emissioni di gas a effetto serra (rispetto ai livelli del 1990).

Mentre si vanno gradualmente delineando le diverse componenti del pacchetto "Energia pulita" dell'UE, e a distanza di due settimane dalla pubblicazione della strategia della Commissione per realizzare la neutralità in termini di emissioni di carbonio di qui al 2050, il Comitato europeo delle regioni ha adottato un parere in cui formula una serie di raccomandazioni per il pieno sviluppo delle collettività dell'energia locali, comprese le cooperative energetiche.

I membri del CdR hanno adottato il parere a cura della relatrice Mariana Gâju (RO/PSE) sul tema Modelli di titolarità a livello locale nel settore dell'energia e ruolo delle collettività dell'energia locali nella transizione energetica in Europa. Tra i numerosi ostacoli che impediscono tuttora lo sviluppo di tali collettività dell'energia, le città e le regioni europee segnalano, ad esempio, quadri giuridici vincolanti a livello nazionale, un accesso limitato alle reti elettriche nazionali e ai finanziamenti, regimi di aiuti contraddittori tra i vari Stati membri e una generale mancanza di sostegno politico.

La relatrice del testo e sindaca della città romena di Cumpăna (distretto di Constanța) Mariana Gâju (RO/PSE) ha dichiarato: "Siamo convinti che il futuro della produzione energetica sia nelle mani dei cittadini. Dobbiamo fare in modo che le collettività dell'energia locali siano in grado di contribuire pienamente al decentramento e alla democratizzazione dei sistemi energetici e promuovano lo sviluppo economico e sociale sostenibile a livello locale. La produzione, la distribuzione e il consumo di energia a livello locale sono essenziali per combattere la precarietà energetica".

Le città e le regioni raccomandano norme e procedure amministrative semplificate per i piccoli produttori di energia da fonti rinnovabili e per le collettività dell'energia locali, affinché questi operatori non siano penalizzati da oneri amministrativi o costi discriminatori rispetto a quelli sostenuti dalle imprese energetiche già consolidate.

I membri del CdR chiedono una cooperazione più stretta tra le politiche attuate dall'UE e dagli Stati membri sia a livello regionale che nel settore dell'energia. La razionalizzazione dei diversi meccanismi di aiuto a sostegno delle energie rinnovabili è fondamentale per raggiungere i traguardi fissati per l'Unione dell'energia e quelli dell'accordo di Parigi, oltre che per conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'ONU.

L'Assemblea delle città e delle regioni europee esorta l'UE e gli Stati membri ad assicurare una pianificazione più efficace e politiche di investimento a lungo termine per progetti nel campo delle energie rinnovabili, accompagnate da meccanismi di sostegno finanziario garantito volti a stabilizzare la titolarità a livello locale nel settore dell'energia.

Il Comitato chiede pertanto agli Stati membri di istituire regimi di sostegno finanziario ad hoc per le collettività dell'energia locali, in particolare nelle fasi di pianificazione e avvio dei progetti. Le città e le regioni dell'Unione raccomandano di mettere a punto strumenti per la trasformazione delle sovvenzioni in prestiti, oltre a garanzie e opportunità di finanziamento a costi contenuti, semplificando l'accesso alle informazioni di ordine tecnico e alle misure di accompagnamento riguardanti l'avvio, il finanziamento e la gestione di progetti delle collettività e di strutture di proprietà innovative.

I rappresentanti degli enti locali e regionali esortano tutti i livelli di governo a informare meglio i cittadini sul potenziale che offrono le collettività dell'energia locali e sulle possibilità di farne parte. I membri del CdR si rallegrano per il riferimento al ruolo che svolgono queste collettività in normative adottate di recente dall'UE, ma chiedono maggiore chiarezza e regole comuni per poterne sfruttare appieno le potenzialità.

Raccomandano infine agli enti locali e regionali di tutta Europa di individuare le collettività dell'energia locali e di sostenerne lo sviluppo fornendo loro servizi di consulenza.

Contesto

Il Comitato europeo delle regioni ha espresso il suo punto di vista sulle diverse componenti del pacchetto "Energia pulita" elaborando i seguenti pareri:  

Un "new deal" per i consumatori di energia , relatore: Michel Lebrun (BE/PPE), membro del consiglio comunale di Viroinval (aprile 2016).

Governance dell'Unione dell'energia ed energia pulita , relatore: Bruno Hranić (HR/PPE), sindaco di Vidovec (luglio 2017).

L'efficienza energetica nell'edilizia , relatore: Michiel Rijsberman (NL/ALDE), assessore provinciale del Flevoland (luglio 2017).

Energia da fonti rinnovabili e mercato interno dell'energia elettrica , relatrice: Daiva Matonienė (LT/ECR), membro del consiglio comunale di Šiauliai.

L' Osservatorio della povertà energetica (EPOV) è un progetto avviato nel dicembre 2016 per una durata di 40 mesi, il cui obiettivo principale è innescare un cambiamento radicale quanto alla conoscenza dell'estensione del fenomeno della precarietà energetica in Europa, e promuovere politiche e pratiche innovative per contrastarla.

Commissione europea (marzo 2018) Occorrono investimenti supplementari per circa 180 miliardi di EUR l'anno per conseguire entro il 2030 gli obiettivi concordati dall'UE a Parigi, tra cui una riduzione del 40 % delle emissioni di gas a effetto serra.

Per visionare foto della sessione plenaria cliccare qui.

Contatti stampa: David Crous | david.crous@cor.europa.eu | +32 (0) 470 88 10 37

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