Il sequestro del carbonio nel suolo e nei materiali vegetali può essere uno strumento fondamentale per ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Tuttavia, avverte Il CdR, le regioni devono essere coinvolte nella governance della certificazione dell'UE per garantire che i progetti siano adattati alle esigenze locali e non compromettano la sicurezza alimentare europea.
Gli enti locali e regionali dovrebbero essere al centro della governance della certificazione in materia di sequestro del carbonio nei terreni agricoli per sostenere lo sviluppo di progetti che corrispondano alle esigenze locali e siano in linea con le strategie agricole e rurali a livello regionale. È questo il messaggio principale del parere elaborato da Loïg Chesnais-Girard, presidente del Consiglio regionale della Bretagna, e adottato l'8 febbraio nel corso della plenaria del Comitato europeo delle Regioni (CdR) in risposta alla proposta di regolamento della Commissione UE. Il nuovo sistema europeo di certificazione per l'assorbimento del carbonio dovrebbe prendere in considerazione l'azienda agricola nel suo complesso, la riduzione di tutte le emissioni di gas a effetto serra e non solo di CO2, e integrare una forte dimensione sociale, ambientale ed economica, se non si vuole correre il rischio di compromettere la sicurezza alimentare nell'UE.
In numerosi Stati membri le regioni sono direttamente coinvolte nell'elaborazione e nell'attuazione dei piani strategici della Politica agricola comune (PAC) e contribuiscono a incentivare pratiche sostenibili per ridurre le emissioni di gas a effetto serra in agricoltura. Gli enti locali e regionali sono inoltre responsabili dell'attuazione del 70% delle misure di mitigazione dei cambiamenti climatici e del 90% delle misure di adattamento a tali cambiamenti. Tenuto conto dell'impegno dimostrato da questi enti sui territori, il relatore del CdR e presidente del Consiglio regionale della Bretagna Loïg Chesnais-Girard (FR/PSE) nel suo parere sul tema Strategie di adattamento regionali per un'agricoltura a basse emissioni di carbonio invoca il loro pieno coinvolgimento nel dibattito sull'introduzione di una certificazione europea per il sequestro del carbonio nei suoli agricoli.
Loïg Chesnais-Girardha dichiarato: "La priorità dell'agricoltura dovrebbe rimanere quella di nutrire gli europei. La proposta della Commissione europea sulla certificazione del carbonio, in particolare nel settore agricolo, dovrebbe quindi essere regolamentata e messa in conformità con la Politica agricola comune. Ecco perché le regioni sono nella posizione più idonea per aggregare i progetti e fare in modo che il sequestro del carbonio nei terreni agricoli apporti dei vantaggi prima di tutto al settore agroalimentare, e non serva invece da pretesto per un 'ambientalismo di facciata' in altri settori che non si attivano in misura sufficiente per ridurre le loro emissioni di gas a effetto serra".
Il relatore propone l'adozione di un approccio basato su pratiche riconosciute per aumentare e mantenere il contenuto di carbonio nel suolo, contribuendo nel contempo alla protezione della biodiversità, invece di un approccio basato unicamente sui risultati. Inoltre, occorre sostenere gli agricoltori nel loro sforzo di riduzione globale dei gas a effetto serra, evitando di concentrarsi esclusivamente sul carbonio.
Nel parere si osserva che il sistema di certificazione del carbonio dell'UE dovrebbe essere regolamentato fin dall'inizio, altrimenti si potrebbe assistere a una finanziarizzazione dell'agricoltura e all'accaparramento dei terreni agricoli. Anche il cambiamento di uso dei terreni rischia di avere un impatto sulla produzione alimentare complessiva dell'UE. Il nuovo sistema non dovrebbe penalizzare gli agricoltori con aziende più piccole e quelli che hanno già integrato nelle loro attività pratiche di riduzione e stoccaggio dei gas a effetto serra. Dovrà inoltre essere coerente, trasparente e sicuro per garantire che i crediti di carbonio concessi in questo settore siano affidabili. È necessario che il quadro di monitoraggio e valutazione della certificazione sia al tempo stesso affidabile e accessibile, senza comportare costi amministrativi e di controllo sproporzionati.
Per saperne di più:
Nel dicembre 2021 la Commissione europea ha pubblicato una comunicazione sui cicli del carbonio, cui il 30 novembre 2022 ha fatto seguito una proposta di regolamento su una certificazione europea degli assorbimenti di carbonio.Su questo tema il CdR ha elaborato un proprio parere d'iniziativa redatto dal relatore Loïg Chesnais-Girard e intitolato Strategie di adattamento regionali per un'agricoltura a basse emissioni di carbonio. Il Parlamento europeo apporterà le proprie modifiche alla proposta della Commissione e nella plenaria di settembre voterà una relazione sull'argomento.
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