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Europarlamentari e rappresentanti degli enti locali e regionali affermano che l'agenda rurale dovrebbe essere trasformata in un concreto quadro politico, e dovrebbe essere tenuta in considerazione nei piani di ripresa  

Il CdR esorta inoltre il Parlamento europeo a sostenere il ruolo degli enti regionali nella preparazione e nella gestione della futura PAC.

Giovedì pomeriggio, i membri della commissione Risorse naturali (NAT) del CdR e i loro omologhi della commissione per l'agricoltura (AGRI) del Parlamento europeo hanno discusso dei modi per promuovere la ripresa nelle zone rurali d'Europa e per consentire alle regioni di continuare a svolgere il loro ruolo nella preparazione e nella gestione della futura politica agricola comune. Gli eurodeputati e i leader locali hanno convenuto che la futura politica di sviluppo rurale dell'UE deve essere più ambiziosa e contenere un quadro politico concreto che sarà monitorato e valutato.

Il 4 febbraio la commissione AGRI e la commissione NAT del Comitato europeo delle regioni hanno tenuto una riunione congiunta per discutere la visione a lungo termine della politica di sviluppo rurale. Entrambe le istituzioni sono molto preoccupate per la significativa diminuzione del bilancio europeo destinato allo sviluppo rurale.

Ulrika Landergren (SE/Renew Europe), membro del consiglio comunale di Kungsbacka e presidente della commissione NAT del Comitato europeo delle regioni, ha commentato: " Malgrado i 7,5 miliardi di EUR in più, ottenuti con fatica dal piano di ripresa per destinarli allo sviluppo rurale, il bilancio complessivo per lo sviluppo rurale diminuirà quasi dell'8 % rispetto al periodo di programmazione 2014-2020 . Sarà pertanto necessario fare di più con meno risorse. Dobbiamo quindi massimizzare l'efficienza di queste limitate risorse di bilancio grazie a uno stretto coinvolgimento delle regioni. Se le politiche europee non si basano sulle regioni e non assegnano a tali aree risorse sufficienti perché possano sviluppare le proprie politiche e le proprie sperimentazioni, non raggiungeremo i risultati che ci aspettiamo ".

Norbert Lins (DE/PPE), presidente della commissione per l'agricoltura del Parlamento europeo, conferma che il Parlamento parteciperà a dei triloghi per includere le posizioni comuni del CdR e del Parlamento nei nuovi regolamenti sulla PAC.

Enda Stenson (IE/AE), consigliere della contea di Leitrim e relatore del parere Strategia dell'UE per rivitalizzare le comunità rurali , ha sottolineato: " I portatori di interessi delle aree rurali non vogliono altre dichiarazioni inutili: vogliono cambiamenti reali. Per la Commissione è tempo di farsi carico di questa responsabilità: per far sì che una visione a lungo termine per le aree rurali non esista soltanto sulla carta, è essenziale elaborare un piano d'azione operativo, corredato di strumenti per valutarne l'attuazione. Urge inoltre semplificare, coordinare e armonizzare l'accesso ai finanziamenti europei per lo sviluppo rurale ".

Il relatore del CdR ha poi aggiunto che " nello spirito della coesione territoriale e dell'equilibrio tra zone rurali e urbane, è importante che tutte le politiche e le risorse europee garantiscano il rispetto dei principi definiti come le tre E :

equivalenza del tenore di vita tra le zone rurali e le zone urbane, che dovrebbe essere incluso come principio fondamentale in tutte le politiche europee;

eguaglianza di diritti per tutti i cittadini, a prescindere dal fatto che vivano in città o in zone rurali (cfr. la Carta dei diritti fondamentali);

equità di mezzi e di pratiche fra tutti i soggetti e tutti i territori, in particolare grazie allo sfruttamento di scambi e competenze condivise per compensare le esigenze specifiche dei territori rurali."

Stenson ritiene inoltre che solo un approccio sistematico, comprendente l'adozione di una "agenda rurale" reale e tangibile, il conferimento di potere alle comunità rurali, strumenti efficaci di regolamentazione del mercato e una politica commerciale più giusta ed equa, faciliterà e accelererà lo sviluppo delle zone rurali senza attendere il prossimo periodo di programmazione.

Il dibattito ha messo in evidenza i problemi che le zone rurali si trovano ad affrontare, quali l'inadeguatezza dei servizi pubblici, dei collegamenti di trasporto, dell'accesso alle infrastrutture sanitarie, ad Internet e ai servizi didattici. È stato inoltre posto l'accento sul crescente divario tra le zone rurali e quelle urbane, sulla mancanza di sostegno per i giovani che iniziano l'attività agricola e sulla scarsa coerenza tra la politica di coesione e la politica di sviluppo rurale della PAC.

Gli europarlamentari della commissione AGRI e i rappresentanti degli enti locali e regionali hanno sottolineato che l'attuale crisi pandemica ha solo evidenziato e aggravato le conseguenze di una serie di minacce cui le zone rurali sono esposte da tempo e ha reso ancora più urgente la necessità di una rinascita rurale nelle regioni dell'Unione europea. L'attuale situazione pandemica potrebbe anche rappresentare un'opportunità unica per garantire che tutte le pertinenti politiche dell'UE tengano in considerazione lo sviluppo rurale e che le regioni e le città non siano escluse dalla preparazione dei piani di ripresa post-COVID.  I fondi disponibili nell'ambito dei piani di ripresa dovrebbero essere mobilitati in via prioritaria a beneficio delle zone rurali.

 

La ripresa dalla crisi della COVID-19 nelle zone rurali sarà possibile solo se gli enti regionali e locali saranno coinvolti nella preparazione dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza in linea con il Green Deal, in quanto ciò consentirebbe loro di agevolare la transizione e la diversificazione dell'economia rurale al di là dell'agricoltura.

Il Barometro regionale e locale , elaborato dal Comitato europeo delle regioni nell'ottobre 2020, evidenzia che il 33 % dei cittadini dell'UE vuole che le regioni e le città influiscano maggiormente sulla politica agricola e di sviluppo rurale dell'UE. Il crescente divario tra zone rurali e urbane rappresenta inoltre una chiara minaccia per la coesione dell'UE.

Contesto generale:

La necessità di elaborare una visione a lungo termine per le zone rurali è stata sottolineata negli orientamenti politici della Presidente Ursula von der Leyen e nelle lettere di incarico indirizzate alla vicepresidente Dubravka Šuica (Democrazia e demografia), alla commissaria Elisa Ferreira (Coesione e riforme) e al commissario Janusz Wojciechowski (Agricoltura).

Il 7 settembre 2020 la Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica sulla sua iniziativa per una visione a lungo termine per le zone rurali. Durante il periodo di feedback (7 settembre - 30 novembre 2020), i servizi della Commissione hanno raccolto opinioni sulle opportunità e sulle sfide attuali nelle zone rurali, sulle aspirazioni specifiche di questi territori e, non da ultimo, sulle azioni necessarie per realizzarle. Questa consultazione pubblica dovrebbe costituire il primo passo verso una comunicazione della Commissione europea sull'argomento, che sarà presentata a metà del 2021.

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