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Ondata di ristrutturazioni: le regioni e le città sono pronte a passare all'azione  

Il Comitato europeo delle regioni esorta la Commissione europea e gli Stati membri a istituire meccanismi di finanziamento più semplici e più rapidi per consentire agli enti locali e regionali di avviare progetti di ristrutturazione

Il Comitato europeo delle regioni (CdR) ha adottato all'unanimità il parere sulla "ondata di ristrutturazioni " (Renovation Wave) , il piano dell'UE per migliorare la prestazione energetica del parco immobiliare europeo. Dato che gli edifici rappresentano il 40% del consumo energetico europeo e il 36% delle emissioni di gas a effetto serra, la loro ristrutturazione è fondamentale affinché l'UE possa raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Le città e le regioni chiedono una revisione dei regimi di aiuti di Stato, regole di bilancio più flessibili per massimizzare gli investimenti e le ristrutturazioni, target subnazionali per la ristrutturazione degli edifici e l'integrazione delle fonti di energia rinnovabile nei progetti di ristrutturazione.

A seguito di un dibattito in plenaria con la commissaria europea per l'energia Kadri Simson, Enrico Rossi (IT/PSE) , relatore CdR del parere sull'ondata di ristrutturazioni , consigliere comunale di Signa ed ex presidente della regione Toscana (2010-2020), ha dichiarato: " La ripresa verde comincia nelle nostre case. Grazie all'ondata di ristrutturazioni quale pilastro fondamentale del Green Deal, possiamo rilanciare la nostra economia, creare 160 000 posti di lavoro nel settore dell'edilizia e combattere la povertà energetica, realizzando al tempo stesso i nostri obiettivi di neutralità climatica. Dobbiamo fare in modo che le risorse del nuovo quadro finanziario pluriennale 2021-27, del piano per la ripresa e dei fondi nazionali e regionali siano utilizzate in sinergia e non siano dirottate su altri obiettivi. Perché il piano abbia successo, le città e le regioni devono svolgere un ruolo chiave. Ecco perché abbiamo bisogno di strumenti concreti, come uno strumento di assistenza tecnica locale, accessibile a tutti gli enti locali e regionali, per l'attuazione dell'ondata di ristrutturazioni, insieme a iniziative di formazione per i lavoratori, in particolare nelle PMI, per contribuire a creare più posti di lavoro ".

Sebbene il 75% degli edifici esistenti nell'UE sia considerato inefficiente sotto il profilo energetico, ogni anno solo l'1% di essi è sottoposto a interventi di ristrutturazione. Secondo gli ultimi dati disponibili (2016), nell'Ue solo lo 0,16% dei nuovi edifici non residenziali e lo 0,23% di quelli residenziali è costruito per garantire emissioni vicine allo zero . In Italia la percentuale è rispettivamente dello 0,07% e dello 0,23%. Si stima che l'ondata di ristrutturazioni possa creare 160 000 nuovi posti di lavoro nel settore edilizio entro il 2030.

Il CdR invita la Commissione europea e gli Stati membri a istituire meccanismi di finanziamento diretto che consentano agli enti locali e regionali di intraprendere progetti di ristrutturazione. Esorta inoltre ad attuare l'annunciata revisione dei regimi europei di aiuti di Stato per l'efficienza energetica degli edifici, al fine di superare gli attuali ostacoli agli investimenti.

Le città e le regioni invitano la Commissione europea a collaborare con gli Stati membri per stabilire regole di bilancio più flessibili per le amministrazioni locali e regionali, in modo da rafforzare la loro capacità di investire nella ristrutturazione degli edifici esistenti e nella costruzione di nuovi alloggi sociali. Il CdR sottolinea inoltre che, per attuare l'ondata di ristrutturazioni, la Commissione e gli Stati membri devono fornire al settore della costruzione un consistente sostegno volto a colmare il gap esistente in termini di conoscenze, qualifiche e tecnologie, e a permettere una riconversione della forza lavoro.

Si stima che tra i 34 e i 50 milioni di cittadini europei siano in condizioni di povertà energetica. Nel parere sull'ondata di ristrutturazioni il CdR chiede alla Commissione europea e agli Stati membri di elaborare delle stime della povertà energetica su scala subregionale. Il 7,3% della popolazione UE non sarebbe in grado di riscaldare la propria abitazione, una percentuale che in Italia sale al 14,1% . L'Italia è al sesto posto fra i Paesi Ue per costo dell'energia elettrica al Kilowatt-ora (tasse incluse). Dati Eurostat .

L'ondata di ristrutturazioni deve essere sostenuta da una solida assistenza tecnica che sia accessibile a tutti gli enti locali e regionali. I membri raccomandano inoltre di rafforzare e decentrare il meccanismo ELENA della BEI tramite la standardizzazione del modello degli One-Stop-Shop, per fornire un'assistenza tecnica a tutti gli enti locali e regionali e a tutte le imprese.

Il parere del CdR esorta la Commissione europea e gli Stati membri a integrare pienamente l'ondata di ristrutturazioni nei programmi per la ripresa e la resilienza e nei Fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE).

Seguono ulteriori proposte del CdR volte ad attuare con successo l'ondata di ristrutturazioni in ogni territorio:

  • adottare misure per evitare sfratti dovuti alle ristrutturazioni. La Commissione europea e tutti i livelli di governo devono evitare che i costi di ristrutturazione siano trasferiti ai locatari, e il CdR suggerisce che gli aumenti del canone d'affitto siano compensati da risparmi energetici.
  • Il CdR esorta la Commissione a esigere dagli Stati membri un pieno ed effettivo coinvolgimento degli enti regionali e locali nella redazione e nell'attuazione dei rispettivi piani nazionali per la ripresa e la resilienza, sviluppando dialoghi multilivello efficaci per l'energia e il clima.
  • L'ondata di ristrutturazioni deve interessare ugualmente le zone meno urbanizzate e più periferiche, comprese le comunità rurali.
  • Promuovere processi circolari nel settore dell'edilizia e rafforzare meccanismi di certificazione che incoraggino la selezione dei materiali e delle tecniche di costruzione in funzione del loro ciclo di vita.
  • Rafforzare le comunità energetiche locali e il concetto di "prosumatori" attraverso la produzione decentrata di energia e incentivi per sviluppare il modello del canone "tutto incluso" – il principio fondamentale applicato in Svezia e Finlandia – in base al quale i proprietari degli immobili sono incoraggiati a risparmiare energia garantendo nel contempo ai locatari un ambiente interno adeguato.
  • Estendere l'analisi della povertà energetica al di là dei singoli nuclei familiari e utilizzare il modello delle "aree produttive ecologicamente attrezzate" come utile riferimento per coinvolgere l'industria manifatturiera nell'ondata di ristrutturazioni.
  • Fornire un sostegno significativo al settore delle costruzioni, che è stato duramente colpito dalla crisi e spesso comprende piccole imprese.
  • Compiere sforzi più ambiziosi per decarbonizzare il riscaldamento e il raffrescamento residenziali, che sono responsabili di oltre l'80% del consumo energetico complessivo degli edifici nell'UE.
  • I membri accolgono con favore il patto per il clima e si impegnano a sostenerne l'attuazione, in particolare coinvolgendo i cittadini. Il CdR riconosce il ruolo fondamentale del patto per il clima per garantire che l'ondata di ristrutturazioni sia attuata in modo efficace e che gli enti locali e regionali abbiano a disposizione capacità e strumenti.
  • I membri invitano la Commissione europea a continuare a promuovere la diffusione dei sistemi di gestione dell'energia e della modellizzazione delle informazioni di costruzione ( Building Information Modeling - BIM).
  • Sviluppare un'applicazione sistematica dei criteri per gli appalti pubblici verdi nel settore edilizio al fine di ridurre rapidamente il consumo energetico e garantire un'ampia diffusione di modelli di gestione più sostenibili.
  • Rendere prontamente disponibili a titolo gratuito in tutta l'UE i dati sul consumo energetico degli edifici.
  • Stabilire obiettivi subnazionali per l'integrazione delle fonti energetiche rinnovabili negli edifici.
  • Il CdR fa propria la proposta di uno Smart Readiness Indicator (SRI) volto a misurare la predisposizione degli edifici all'integrazione con tecnologie smart e a comunicare i dati rilevati ai proprietari e agli occupanti.
  • Aggiornare il quadro degli attestati di prestazione energetica (CPE) per aumentare la quota del parco immobiliare provvista di tali attestati.
  • I requisiti legislativi per l'acquisto e la ristrutturazione di tutti gli edifici pubblici esistenti, le norme minime di prestazione energetica e gli obiettivi obbligatori per i tassi di ristrutturazione annuali dovranno essere sufficientemente flessibili per tenere conto delle diverse caratteristiche e condizioni degli edifici in ogni territorio.

Contesto

Insieme alla decarbonizzazione del settore dei trasporti e all'inverdimento delle città, la ristrutturazione del patrimonio immobiliare dell'UE è una priorità fondamentale del Green Deal , non solo per la sua potenziale capacità di ridurre sia il consumo di energia che le emissioni di CO 2 , ma anche in quanto fattore essenziale per la crescita sostenibile e la creazione di posti di lavoro. Il settore dell'edilizia è quello che genera più di posti di lavoro per ogni milione di euro investito ( AIE 2020 ).

L'ondata di ristrutturazioni, lanciata il 14 ottobre 2020 con la comunicazione della Commissione europea dal titolo Un'ondata di ristrutturazioni per l'Europa: inverdire gli edifici, creare posti di lavoro e migliorare la vita , rappresenta una tappa fondamentale della tabella di marcia del Green Deal europeo .

L'ondata di ristrutturazioni è volta a rimuovere le barriere che ostacolano la ristrutturazione degli edifici. Il gruppo delle istituzioni finanziarie in materia di efficienza energetica (EEFIG) ha individuato sei tipi di barriere: impedimenti strutturali, barriere informative, malfunzionamenti del mercato, mancanza di competenze, una combinazione di fattori che rendono difficile aggregare i progetti e/o realizzare approcci distrettuali più efficienti, e infine intralci normativi. Tutti questi ostacoli incidono direttamente sugli enti locali e regionali e impediscono loro di investire di più nei progetti efficienti sotto il profilo energetico.

La ristrutturazione degli edifici è una priorità fondamentale del Green Deal a livello locale , una nuova iniziativa del Comitato europeo delle regioni che mira a porre le città e le regioni al centro della transizione dell'UE verso la neutralità climatica. L'iniziativa è stata lanciata il 15 giugno 2020 con la creazione di un gruppo di lavoro ad hoc composto da 13 membri . Cliccate qui per il comunicato stampa e scoprite 200 buone pratiche nell'ambito del Green Deal nella nostra mappa online .

Contatti stampa:

David Crous

david.crous@cor.europa.eu

+32 (0) 470 88 10 37

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