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Il monito degli enti locali e regionali all'Unione europea: ‎ "Basta mettere a repentaglio la ripresa"  

Il Presidente del Comitato europeo delle Regioni (CdR) e i Presidenti di sei associazioni territoriali europee si sono riuniti online il 4 dicembre per discutere delle sfide che attendono l'Unione europea nel 2021 dal punto di vista degli enti locali e regionali e hanno adottato una dichiarazione politica in cui enunciano le loro priorità. I Presidenti hanno inoltre ribadito il loro costante impegno ad aiutare le persone e le comunità che subiscono le gravi conseguenze sociali, sanitarie ed economiche della pandemia e a offrire servizi pubblici di qualità, economie locali sostenibili e un ambiente vivibile.

Questi i messaggi chiave della dichiarazione:

la ripresa economica potrà essere conseguita soltanto se gli enti locali e regionali svolgeranno un ruolo centrale nel progettarla e realizzarla;

per poter avviare la ripresa, occorre che il quadro finanziario pluriennale (QFP) e lo strumento europeo per la ripresa (Next Generation EU) siano adottati senza indugio dagli Stati membri;

la coesione è il nostro valore fondamentale e deve diventare la bussola di tutte le politiche dell'UE , in modo da assicurarsi che nessun cittadino e nessun territorio siano lasciati indietro;

le regioni, le città e i comuni dovrebbero avere accesso diretto ai fondi per realizzare progetti locali verdi e sostenere l'obiettivo di un'UE neutra in termini di emissioni di carbonio entro il 2050;

la Conferenza sul futuro dell'Europa (di seguito "la Conferenza") dovrebbe iniziare i suoi lavori il più presto possibile, valendosi del contributo dei livelli locale e regionale riguardo alle politiche europee con un forte impatto territoriale;

la Conferenza dovrebbe condurre a una revisione della governance dell'UE che consenta di progredire verso un'Europa "a tre dimensioni" in cui tutti i livelli di governance – europeo, nazionale, regionale e locale – collaborino su un piano di parità.

Il Presidente del CdR Apostolos Tzitzikostas ha spiegato così lo spirito della dichiarazione: " esortiamo gli Stati membri ad adottare in tempi brevi il nuovo QFP e Next Generation EU affinché mettano le regioni e le città in condizione di accedere rapidamente ai fondi di cui esse hanno urgente bisogno e di guidare la ripresa dell'Europa a livello locale. L'Europa, infatti, riuscirà a riprendersi dalla pandemia soltanto con l'aiuto e il sostegno degli enti regionali e locali: le sue 300 regioni e i suoi 90 000 comuni rappresentano le fondamenta della sua democrazia, nonché la sua rete di sicurezza, contribuendo ad avvicinare l'Unione europea ai cittadini. Dobbiamo tutti prendere atto che l'Europa 'a due dimensioni' ha ormai fatto il suo tempo. Oggi abbiamo bisogno di un'Europa 'a tre dimensioni', nella quale tutti i livelli di governo – europeo, nazionale, regionale e locale – lavorino insieme, per i cittadini ".

Magnus Berntsson , presidente dell' Assemblea delle regioni d'Europa (ARE), ha dichiarato che " gli enti locali e regionali sono ancora in prima linea nella risposta a questa crisi. Per una ripresa resiliente in tutta Europa, occorre che essi svolgano un ruolo chiave in tutti gli sforzi volti a stimolare l'economia e a garantire un futuro di benessere e di salute, sia nelle grandi città che nelle zone rurali ".

Karl-Heinz Lambertz , presidente dell' Associazione delle regioni frontaliere europee   (ARFE), ha osservato che " la recente adozione, da parte degli Stati membri dell'UE, dell'agenda territoriale europea per il 2030, è un chiaro segno di consapevolezza, da parte dei governi nazionali, del ruolo e delle potenzialità di una partecipazione più incisiva degli enti locali e nazionali alla governance europea. Un approccio, questo, che dovrebbe essere seguito dalla Conferenza sul futuro dell'Europa, come anche nella fase della ricostruzione. D'altro canto, se da decenni le regioni (transfrontaliere) costituiscono i laboratori dell'integrazione europea, adesso possono essere i laboratori perfetti per la ricostruzione dell'Europa ".

Dario Nardella , presidente di Eurocities , ha ammonito che " non è certo questo il momento di porre veti nazionali all'adozione del bilancio europeo: anche soltanto un mese di ritardo può compromettere la capacità delle città di riprendersi dalla crisi indotta da questa pandemia. Dobbiamo assicurarci che gli sforzi profusi per la ripresa si concentrino sulle persone, in modo da conseguire una ripresa verde, giusta e digitale. E per far ciò adesso occorre rafforzare la nostra democrazia partendo proprio dal livello locale, iniziando con il coinvolgere i cittadini attraverso la Conferenza sul futuro dell'Europa " .

Cees Loggen, presidente della Conferenza delle regioni periferiche marittime d’Europa (CRPM), ha fatto notare che " le regioni stanno fornendo già adesso un contributo enorme al conseguimento degli obiettivi dell'UE in materia di clima e digitale. Dal 2014 ad oggi in questi due settori sono stati spesi più di 80 miliardi di euro di finanziamenti erogati dai fondi Strutturali e d'investimento europei. Pertanto, anche alla luce della necessità di concentrare gli sforzi sul digitale e sul clima, le regioni dovrebbero svolgere un ruolo di primo piano nella definizione e nell'attuazione dei piani per la ripresa dell'UE ".

Christoph Schnaudigel, copresidente del Consiglio dei comuni e delle regioni d'Europa (CCRE), ha ricordato che " la Conferenza sarà per l'Europa l'occasione di dimostrare la sua capacità di aiutare i cittadini a realizzare le loro aspirazioni e di migliorare le condizioni in cui vivono e lavorano. Le associazioni europee di enti locali e regionali dovrebbero sedere al tavolo della Conferenza in modo da potervi esprimere in maniera diretta le esigenze dei rispettivi territori. Si tratta di un punto di cruciale importanza affinché i governi locali, che sono particolarmente vicini ai cittadini, siano ascoltati e portino i loro interessi nei dibattiti della Conferenza ".

Gustavo Matos , presidente della Conferenza delle assemblee legislative regionali europee (CALRE), ha rimarcato che " qualsiasi problema che riguardi una regione dell'UE deve essere considerato di interesse per l'Europa intera ed essere affrontato con un senso di solidarietà e responsabilità condivisa a tutti i livelli di governance: europeo, nazionale e regionale. I servizi regionali assolvono una funzione di 'risposta rapida' a qualsiasi situazione di emergenza, ragion per cui le regioni devono svolgere un ruolo centrale anche nella definizione e nell'attuazione delle misure per la ripresa " .

La dichiarazione concordata il 4 dicembre è uno dei contributi al programma di lavoro europeo per il 2021. Ad essa faranno seguito, nella sessione plenaria del CdR del 10 dicembre, la votazione di una risoluzione sul programma di lavoro della Commissione europea per il 2021 e un dibattito con il vicepresidente della Commissione Maroš Šefčovič.

Inoltre, il CdR e le associazioni rappresentative degli interessi degli enti locali e regionali continuano a lavorare insieme per incidere sul processo decisionale dell'UE attraverso la piattaforma Fit4Future e la rete di hub regionali RegHubs 2.0 .

Contatti per la stampa:

CdR: Marie-Pierre Jouglain

Cell. +32 (0)473 52 41 15

mariepierre.jouglain@cor.europa.eu

CRPM: Ana Canomanuel

Cell. +32 (0)470 11 51 91

ana.canomanuel@crpm.org

CCRE: Georgina Mombo

Cell. +32 (0)489 47 16 30

georgina.mombo@ccre-cemr.org

ARE: Justin Sammon

Cell. +353 (0)87 761 82 75

j.sammon@aer.eu

Eurocities: Alex Godson
Cell. +32 (0)495 29 85 94

alex.godson@eurocities.eu

CALRE: Xiomara Hernández

Cell. +34 62 04 72 340

xhernandez@parcan.es

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