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Il futuro dell'Europa: i leader locali e regionali sostengono la richiesta di una Convenzione per la revisione dei Trattati dell'UE  

Una revisione dei Trattati dell'UE dovrebbe portare a un maggiore coinvolgimento del livello locale e di quello regionale nel processo decisionale dell'UE per un'Unione più democratica e più vicina ai cittadini

Nella sessione plenaria del CdR, i leader locali e regionali hanno adottato una risoluzione sull'esito e sul follow-up della Conferenza sul futuro dell'Europa, con cui chiedono di dar seguito e attuazione rapidamente alle raccomandazioni formulate nella relazione sull'esito finale della Conferenza per poter soddisfare le aspettative dei cittadini; essi ritengono infatti che una riforma ambiziosa del funzionamento dell'UE volta a superare le sfide future esiga una revisione dei Trattati. La futura convenzione dovrebbe coinvolgere pienamente i membri del CdR per dar voce a oltre un milione di rappresentanti politici eletti a livello regionale e locale in Europa, anche al fine di rafforzare la dimensione locale e regionale delle politiche dell'UE.

Al termine di un anno di dibattiti, la Conferenza sul futuro dell'Europa si è conclusa il 9 maggio 2022 a Strasburgo. I presidenti del Parlamento europeo, della Commissione e del Consiglio hanno ricevuto dai copresidenti della Conferenza una relazione finale contenente 49 proposte di ampia portata, ambiziose e lungimiranti, articolate in oltre 300 misure. Da allora, le istituzioni dell'UE stanno valutando come dare seguito a tali raccomandazioni. Mentre la Commissione europea è pronta ad impegnarsi nell'ambito delle competenze dei Trattati dell'UE e a sostenere una revisione dei Trattati stessi, ove necessario, il Consiglio europeo, nelle sue recenti conclusioni, ribadisce che "le istituzioni devono garantire un seguito efficace alla relazione (...) conformemente ai Trattati".In occasione della sua 150a sessione plenaria di giugno, il Comitato europeo delle regioni (CdR), al pari del Parlamento europeo qualche giorno prima, ha fatto un ulteriore passo avanti, in questa fase di follow-up, adottando una risoluzione che appoggia la richiesta di convocare una convenzione per rivedere i Trattati dell'UE con l'intenzione di dare un seguito concreto alle raccomandazioni della Conferenza, soprattutto quelle riguardanti il ruolo degli enti locali e regionali.

Il nuovo Presidente del CdR Vasco Alves Cordeiro (PT/PSE), che faceva parte del gruppo di lavoro Democrazia europea alla sessione plenaria della Conferenza sul futuro dell'Europa,ha dichiarato che vi sono tre insegnamenti da trarre dalla Conferenza: occorre motivare i cittadini a partecipare, dare forza al loro ruolo attivo e garantire la responsabilizzazione, accompagnata da un vero follow-up, allo scopo di mostrare ai cittadini che vi sono cambiamenti concreti e che i loro appelli non restano senza risposta. Gli enti regionali e locali sono sempre stati in prima linea su questo fronte e vogliono continuare a impegnarsi nel dibattito sul futuro dell'Europa. Non abbiamo paura di insistere a favore di un'agenda ambiziosa per la revisione dei Trattati e siamo pronti a partecipare a pieno titolo al processo. Allo stesso tempo, non intendiamo attendere prima di mettere in atto i cambiamenti concreti richiesti dai cittadini nel corso della Conferenza.

Apostolos Tzitzikostas (EL/PPE), primo vicepresidente ed ex Presidente del CdR, che ha guidato la delegazione degli enti locali e regionali alla sessione plenaria della Conferenza sul futuro dell'Europa,ha dichiarato: I cittadini europei si sono pronunciati. Ora condividiamo il dovere di portare a buon fine, tutti insieme, le 49 raccomandazioni della Conferenza per rendere l'Europa più efficiente e verde. I leader regionali e locali sono pronti ad assumersi la responsabilità di migliorare la vita dei propri cittadini, e i leader e i funzionari europei non devono mai dimenticare che un'Europa distante e con un approccio dall'alto non troverà mai il sostegno del livello di governo in cui i cittadini hanno maggior fiducia: le nostre regioni, città e comuni più o meno grandi. È ora di dare a questa Assemblea il nome che rispecchia il nostro mandato politico e le nostre competenze giuridiche: l'Assemblea delle regioni e dei comuni d'Europa.

L'europarlamentare Guy Verhofstadt (BE/Renew Europe), uno dei tre copresidenti della Conferenza, ha partecipato al dibattito con i membri del CdR in sessione plenaria, commentando che il Comitato delle regioni e il Parlamento europeo hanno lavorato fianco a fianco in sede di Conferenza sul futuro dell'Europa. Ora devono fare altrettanto nella fase di follow-up: niente scelte di comodo, ma procedere con coerenza, dando attuazione a tutte le conclusioni, comprese, direi, o addirittura cominciando dalle parti più difficili, in cui il Trattato ha bisogno di essere aggiornato per rendere più tangibile, efficace e democratica l'Europa.

Tra gli altri punti chiave della risoluzione, il CdR:

- sostiene le proposte della Conferenza sul futuro dell'Europa volte a integrare la democrazia rappresentativa intensificando la partecipazione dei cittadini alla democrazia europea a tutti i livelli mediante un meccanismo permanente e basato sul territorio per il dialogo con i cittadini, sostenuto dagli enti locali e regionali, che garantisca una comunicazione biunivoca tra i cittadini e le istituzioni dell'UE, promuovendo in tal modo una migliore comprensione dell'impatto locale e regionale delle politiche dell'Unione in tutta l'UE. Negli ultimi due anni il CdR ha organizzato dialoghi strutturati con i cittadini in collaborazione con la Fondazione Bertelsmann e ha messo a punto una buona pratica sulla cui base poter attuare la prossima generazione di dialoghi con i cittadini;

- auspica un rafforzamento delle sinergie interistituzionali che coinvolga il CdR nel lavoro della Commissione europea, del Parlamento europeo e del Consiglio dell'UE in virtù della sua capacità di offrire un'adeguata conoscenza e una migliore comprensione del funzionamento dell'UE nel territorio;

- sostiene la proposta formulata dalla Conferenza di considerare la sussidiarietà attiva e la governance multilivello principi basilari e caratteristiche fondamentali del funzionamento dell'UE e della responsabilità democratica, e l'appello per un utilizzo sistematico di una definizione di sussidiarietà concordata congiuntamente da tutte le istituzioni dell'UE per precisare il livello - europeo, nazionale, regionale o locale - al quale si devono adottare le decisioni. Tali proposte dovrebbero contribuire a chiarire che lo scopo della sussidiarietà è quello non di impedire l'azione a livello europeo, bensì di individuare il livello di governo che dovrebbe assumere il ruolo guida per una legislazione efficace;

- sostiene la proposta della Conferenza di istituire un sistema di consiglieri locali dell'UE per ridurre la distanza tra le istituzioni dell'UE e i cittadini. In effetti, nel maggio 2021 il CdR aveva già lanciato la rete dei consiglieri regionali e locali dell'UE ed è sua intenzione costruire sinergie con la Commissione europea la quale ha avviato, la scorsa settimana, il progetto Costruire l'Europa con i consiglieri locali;

- accoglie con favore la proposta della Conferenza di modificare le denominazioni delle istituzioni dell'UE per chiarirne, agli occhi dei cittadini, le funzioni e il rispettivo ruolo nel processo decisionale dell'UE; a tal fine, il CdR propone di modificare la sua denominazione in maniera da rispecchiare meglio le responsabilità politiche e giuridiche dei suoi membri, nonché il suo ruolo di assemblea delle regioni e dei comuni d'Europa.

Contatti stampa

Marie-Pierre Jouglain

Tel. +32 473 52 41 15

mariepierre.jouglain@cor.europa.eu

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