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Città e regioni chiedono un nuovo fondo per la gestione sostenibile dei parassiti in agricoltura  

Secondo i leader locali e regionali serve maggiore ambizione nelle misure di riduzione dell'uso dei pesticidi, per sostenere gli agricoltori nell'affrontare la crisi economica, energetica e climatica, e promuovendo sistemi alimentari sostenibili che proteggano la salute e la natura.

Rinnegare gli impegni assunti con l'adozione della strategia dell'UE "Dal produttore al consumatore" (Farm to Fork) e quelli per una produzione alimentare sostenibile avrà forti ripercussioni negative sull'ambiente e rischierà di aggravare gli effetti economici della crisi climatica, nonché la volatilità dei prezzi dei prodotti alimentari. Gli agricoltori hanno bisogno di un maggiore sostegno, anche attraverso un nuovo fondo nazionale per la difesa fitosanitaria che potrebbe essere finanziato da una tassa sui pesticidi (definita in base al loro livello di rischio), dai contributi dei rivenditori al dettaglio o dalle sanzioni pagate dai trasgressori. Queste le principali proposte dei leader locali e regionali contenute nel parere che il Comitato europeo delle regioni (CdR) ha adottato in sessione plenaria il 15 marzo. Il testo invita gli Stati membri dell'UE ad aiutare gli agricoltori a ridurre l'uso dei pesticidi introducendo misure specifiche nei loro piani strategici finanziati dalla politica agricola comune dell'UE.

Nel parere sul tema Uso sostenibile dei pesticidi, i rappresentanti locali e regionali chiedono obiettivi più ambiziosi rispetto a quelli stabiliti nella proposta di regolamento della Commissione europea relativo all'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari per quanto riguarda la protezione della salute, la promozione di sistemi alimentari sostenibili e la tutela della biodiversità.Ridurre l'uso di costosi pesticidi aiuterebbe le aziende agricole a far fronte alla crisi economica, energetica e ambientale, afferma il parere. Inversamente, avvertono i leader locali e regionali, abbassare gli standard per una produzione alimentare sostenibile non solo comporterebbe costi ambientali più elevati, ma aumenterebbe anche la volatilità dei prezzi nel contesto dell'attuale crisi. Il CdR esorta pertanto i governi nazionali ad aiutare gli agricoltori a utilizzare meno pesticidi includendo misure mirate nei loro piani strategici nazionali sostenuti dai fondi dell'UE nell'ambito della politica agricola comune. Il parere del CdR suggerisce inoltre di istituire nuovi fondi nazionali per la difesa fitosanitaria utilizzando le entrate derivanti da una tassazione sui prodotti fitosanitari basata sul loro livello di rischio, dai contributi dei rivenditori al dettaglio o dalle sanzioni pagate dai trasgressori.

Il relatore del parere Heinz-Joachim Höfer (PSE/Germania), consigliere comunale di Altenkirchen, ha dichiarato che "ridurre l'utilizzo dei pesticidi e i rischi che essi comportano è l'unico modo per consolidare un sistema alimentare sostenibile in Europa, in linea con gli obiettivi della strategia 'Dal produttore al consumatore', nonché per garantire la sovranità alimentare dell'Europa senza distruggere la biodiversità. Ma è anche una questione di salute pubblica: vietando l'uso dei pesticidi in prossimità delle aree frequentate da persone vulnerabili come le donne incinte o i bambini, intendiamo tutelare la salute e ridurre il rischio di tumori e altre malattie. Non dimentichiamo che, secondo uno studio del Parlamento europeo del 2018, tracce di pesticidi sono state rilevate nei capelli del 60 % degli europei".

Guido Milana (IT/PES), consigliere comunale di Olevano Romano e relatore del CdR sulla strategia europea "Dal produttore al consumatore", ha dichiarato: "Nonostante tutte le crisi che stiamo attraversando, come quella del COVID-19, la guerra in Ucraina e ora la minaccia di una nuova crisi finanziaria, è fondamentale rispettare gli impegni europei che abbiamo preso con la Strategia 'Farm to Fork', in particolare per ridurre l'uso e i rischi dei pesticidi del 50% entro il 2030. Dobbiamo sostenere - e perché no con una tassa sui pesticidi - gli agricoltori in questa transizione per aiutarli ad attuare un'agricoltura forte e sostenibile per nutrire donne e uomini in Europa".

Secondo il parere elaborato da Höfer, la proposta della Commissione dovrebbe inoltre:

  • concentrarsi sulla pericolosità dei pesticidi piuttosto che sulle quantità applicate
  • rivedere la procedura di valutazione e gli indicatori per i pesticidi messi a punto dall'EFSA (Agenzia europea per la sicurezza alimentare) al fine di tenere conto degli effetti delle combinazioni di pesticidi diversi e dello svilupparsi di una resistenza ai pesticidi stessi
  • vietare le importazioni di prodotti trattati con pesticidi non autorizzati e le esportazioni di pesticidi non autorizzati
  • vietare la vendita dei pesticidi più pericolosi a clienti non professionali, come pure il loro utilizzo da parte di utilizzatori non professionali
  • estendere le aree di rispetto a 50 metri (invece dei 3 metri previsti dalla proposta della Commissione europea) nelle zone frequentate principalmente dalle persone più vulnerabili e in quelle dove vengono utilizzati prodotti fitosanitari più pericolosi
  • estendere le aree sensibili alle aree residenziali e a tutte le risorse idriche (bacini idrografici, acque sotterranee e superficiali ecc.)
  • pianificare il monitoraggio delle malattie professionali legate ai pesticidi
  • estendere la responsabilità dei produttori di pesticidi all'intero ciclo di vita del prodotto, in particolare per quanto riguarda il recupero e il riciclaggio.

La proposta di regolamento della Commissione sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari si prefigge di raggiungere l'obiettivo di un uso sostenibile dei pesticidi riducendo i rischi e gli impatti sulla salute umana e sull'ambiente e promuovendo la difesa integrata e le soluzioni o tecniche alternative, come le alternative non chimiche ai pesticidi.

Sostenere le città e le regioni nei loro sforzi per ridurre l'inquinamento delle acque, del suolo e dell'aria è l'obiettivo principale della piattaforma delle parti interessate per l'inquinamento zero, un'iniziativa congiunta del Comitato europeo delle regioni e della Commissione europea lanciata nel dicembre 2021. La prima relazione sul monitoraggio e sulle prospettive sull'"inquinamento zero" è stata pubblicata nel dicembre 2022.

Contatto stampa:

Marie-Pierre Jouglain

Tel. +32 473 52 41 15

Mariepierre.Jouglain@cor.europa.eu

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