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Normativa dell'UE sul ripristino della natura: liberare il potenziale ‎ delle città e delle regioni per portare la natura sulla via della ripresa  

La perdita di biodiversità e il degrado degli ecosistemi continuano a un ritmo allarmante nell'UE e nel resto del mondo. Secondo le Nazioni Unite, un milione di specie vegetali e animali (degli otto milioni che si stima esistano sulla Terra) rischia di estinguersi, in molti casi nell'arco di decenni. In Europa, la Commissione europea stima che circa l'80 % degli habitat è "in cattive condizioni". Sebbene l'UE disponga di un quadro giuridico, di strategie e di piani d'azione per proteggere la natura e ripristinare gli habitat e le specie, il ripristino è stato effettuato su piccola scala e l'attuazione e l'applicazione della legislazione sono state insufficienti. È in questo contesto che il Comitato europeo delle regioni (CdR) accoglie con favore la normativa dell'UE sul ripristino della natura, in particolare i suoi primi obiettivi giuridicamente vincolanti, e chiede di razionalizzare i finanziamenti a favore della biodiversità e di fornire sostegno tecnico alle città e alle regioni.

Nel parere sul tema Normativa UE sul ripristino della natura, adottato nella sessione plenaria del 9 febbraio, i membri del CdR hanno ricordato che la sicurezza alimentare ed energetica non dovrebbe compromettere l'attuazione della normativa sul ripristino della natura e di altre normative ambientali.

Le città e le regioni dell'UE ribadiscono la richiesta di essere coinvolte nella definizione dei piani di ripristino della natura insieme ai governi nazionali, sottolineando che sono loro ad attuare la regolamentazione sul campo. Inoltre, i leader locali e regionali chiedono che le misure di ripristino della natura siano integrate nei piani nazionali per l'energia e il clima (PNEC), tenendo conto degli obiettivi di Repower EU per una maggiore sovranità energetica e garantendo che i progetti in materia di energie rinnovabili sostengano gli obiettivi di ripristino della natura anziché competere con essi.

Il relatore Roby Biwer (LU/PSE), consigliere comunale di Bettembourg (Lussemburgo), ha dichiarato: "La COP15 di Montreal ha concluso un accordo storico su un quadro globale post-2020 in materia di biodiversità, che prevede la partecipazione delle città e delle regioni. Con la nuova normativa dell'UE sul ripristino della natura, l'Unione cambia il paradigma cercando di gestire gli habitat per facilitare il ripristino della biodiversità che è in costante declino. La creazione di sinergie tra le agende sul clima e la biodiversità è una sfida ineludibile di questo secolo. Tuttavia, la nostra Unione sarà un leader mondiale solo se le sue città e le sue regioni saranno pienamente coinvolte in questo processo. Il successo della normativa sul ripristino della natura dipende in larga misura dall'attuazione e dalla qualità delle misure applicate a livello locale e regionale, per cui le città e le regioni devono essere dotate di mezzi finanziari adeguati e di un'assistenza tecnica qualificata. È ormai assolutamente indispensabile ripristinare la natura su vasta scala!".

Le città e le regioni dell'UE esortano gli Stati membri a tenere conto delle esigenze e delle priorità di ripristino a livello locale e regionale e a concentrarsi sugli ecosistemi altamente vulnerabili e sulle specie minacciate, coinvolgendo costantemente le comunità locali e regionali al fine di tenere conto delle specificità socioeconomiche, geografiche e ambientali di ciascun territorio. I membri sottolineano che il ripristino della natura nelle aree urbane e nelle città è essenziale in quanto offre servizi ecosistemici ed evidenti benefici per la biodiversità.

I membri osservano inoltre che l'attuale deficit di finanziamenti pubblici per la biodiversità dovrebbe essere invertito con strumenti finanziari mirati al ripristino della natura e facilmente accessibili agli enti locali e regionali per invertire il processo di perdita di biodiversità nei loro territori, comprese le aree urbane. L'assemblea delle città e delle regioni dell'UE chiede che i flussi di finanziamento nazionali siano assegnati in piena conformità con le priorità e le esigenze individuate degli enti locali e regionali.

Il CdR propone di incentivare gli investimenti privati nella protezione della biodiversità e nel ripristino degli ecosistemi sperimentando e ampliando l'uso di strumenti di mercato, quali gli investimenti a impatto, i pagamenti per i servizi ecosistemici o i crediti per gli assorbimenti terrestri di carbonio.

Gli enti locali e regionali spesso non dispongono delle risorse e delle competenze necessarie per la progettazione, l'esecuzione e il monitoraggio efficaci delle azioni di ripristino. Pertanto il Comitato chiede alla Commissione europea di istituire un sistema globale di assistenza tecnica per le città e le regioni, che comprenda programmi di creazione di capacità e orientamenti per l'accesso ai finanziamenti e per l'allineamento degli strumenti di monitoraggio e rendicontazione, oltre a promuovere lo scambio e la riproduzione delle buone pratiche.

I membri sottolineano il divario di attuazione per quanto riguarda le direttive sulla tutela della natura e chiedono meccanismi di applicazione più rigorosi. Il Comitato propone un sistema di monitoraggio e comunicazione standardizzato che consenta metodi semplificati per individuare le aree di ripristino, valutare lo stato degli ecosistemi e definire livelli soddisfacenti di indicatori e obiettivi di monitoraggio.

Insieme a Frida Nilsson (SE/Renew), consigliera comunale di Lidköping (Svezia), il relatore Roby Biwer (LU/PSE) ha rappresentato le città e le regioni dell'UE alla conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità (COP 15). Il CdR ha unito le forze con i governi subnazionali di tutto il mondo per assicurare un maggiore riconoscimento e sostegno agli enti locali e regionali, al fine di arrestare il degrado degli ecosistemi e ripristinare la biodiversità. Di conseguenza il CdR è esplicitamente menzionato nella decisione della COP15 quale partner fondamentale per sostenere l'attuazione del piano d'azione per i governi subnazionali nell'ambito del quadro globale per la biodiversità di Kunming-Montreal.

Qualche informazione in più:

La proposta della Commissione europea relativa a una legislazione sul ripristino della natura è la prima normativa globale di questo genere su scala continentale. Si tratta di un elemento chiave della strategia dell'UE sulla biodiversità, che chiede obiettivi vincolanti per ripristinare gli ecosistemi degradati, in particolare quelli potenzialmente più in grado di catturare e stoccare il carbonio nonché di prevenire e ridurre l'impatto delle catastrofi naturali.

Contatto stampa:

David Crous

Tel. +32 470 88 10 37

David.Crous@cor.europa.eu

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