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" Il bilancio dell'UE rischia di rivelarsi un fallimento per i cittadini e un regalo al populismo " ‎ avverte il Presidente del CdR, Apostolos Tzitzikostas  

​​Il Comitato europeo delle regioni (CdR) chiede di mantenere intatti i finanziamenti per gli ospedali, le scuole, i trasporti locali, l'ambiente, le università e le piccole imprese.

"A nome del Comitato europeo delle regioni, lancio un appello affinché si eviti di tagliare gli investimenti che contribuiscono a migliorare la vita delle persone nelle città e nelle regioni", ha affermato il Presidente del CdR Apostolos Tzitzikostas , alla vigilia del vertice europeo straordinario sul bilancio dell'UE che si terrà tra due giorni.

"Dobbiamo continuare a investire il denaro dei contribuenti nelle comunità locali, perché questo va a vantaggio sia dei contribuenti netti che dei beneficiari netti del bilancio dell'UE. Ridurre i finanziamenti dell'UE per gli ospedali e le scuole, i trasporti locali, l'ambiente, le università e le piccole imprese sarebbe un fallimento per i cittadini e un regalo al populismo", ha aggiunto il Presidente del CdR.

"Per la maggior parte dei nostri Stati membri, i finanziamenti dell'UE a favore della coesione, dell'agricoltura e dello sviluppo rurale rappresentano circa il 50 % degli investimenti pubblici totali. Non si tratta solo di solidarietà da parte dell'UE, ma di un impulso alla crescita economica, alla creazione di posti di lavoro e al mercato unico, un impulso che va a vantaggio di tutti", ha spiegato il Presidente Tzitzikostas.

"Sono profondamente preoccupato per i rischi che vengano compromesse proprio quelle politiche che avvicinano l'Europa ai cittadini e i cittadini all'Europa. Siamo consapevoli dell'impatto finanziario della Brexit, ma il suo costo non deve ricadere sulle città e sulle regioni. Non è una questione di denaro, si tratta di un investimento nel futuro dei nostri cittadini", ha concluso Tzitzikostas.

Anche il vicepresidente del CdR, Vasco Alves Cordeiro, si è pronunciato in vista del vertice.

"L'ultima proposta sul QFP penalizza duramente la politica di coesione con una diminuzione del 12 % rispetto al quadro attuale e con tassi di cofinanziamento anch'essi inferiori a quelli del periodo attuale. Decidere di ridurre il sostegno allo sviluppo regionale, in particolare quello garantito dalla politica di coesione, non avvicinerà l'UE ai suoi cittadini. Con meno sostegno da parte dell'UE, le regioni e le città non potranno fare di più per i loro cittadini e per l'Unione stessa. L'UE deve tenere conto prima di tutto delle crescenti disuguaglianze. Questo QFP è l'unica possibilità che i leader dell'UE hanno per mettere l'UE su una strada che porti verso l'uguaglianza sostenibile e una transizione giusta che non lasci dietro di sé né i territori né le persone. Un fallimento rischierebbe di compromettere la credibilità del progetto stesso di Unione europea. È giunto il momento che gli Stati membri dell'UE passino dalle parole ai fatti mettendo mano al portafoglio."

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