I leader locali e regionali dell'UE si sono riuniti a Sofia il 7 giugno per chiedere che i fondi per la politica di coesione non siano ridotti del 10%, come previsto dalla Commissione europea nella sua proposta di bilancio dell'UE per il periodo 2021-2027. Di concerto con la presidenza bulgara del Consiglio dell'UE, essi hanno chiesto che vengano assicurate risorse sufficienti e siano migliorate le norme in materia, per garantire che la riduzione delle disparità (tramite il coinvolgimento degli attori locali) rimanga l'obiettivo e la funzione centrale dei futuri fondi strutturali e d'investimento europei.
Il 6 e 7 giugno la commissione Politica di coesione territoriale (COTER) del Comitato europeo delle regioni ha organizzato, assieme all' Associazione nazionale dei comuni della Repubblica di Bulgaria (NAMBR), un convegno incentrato sulle implicazioni dei progetti di proposta presentati dalla Commissione europea per il prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP), che stabilisce i massimali annuali di spesa per tutte le politiche dell'UE tra il 2021 e il 2027 e i nuovi regolamenti sui fondi europei.
" Il CdR apprezza l'impegno della presidenza bulgara dell'UE a favore di una politica di coesione forte. Attraverso la cooperazione tra l'UE, il governo nazionale e gli amministratori locali, la Bulgaria è un esempio di come la politica di coesione può migliorare la vita dei cittadini, realizzare infrastrutture più adeguate, migliorare l'istruzione, combattere la povertà, sostenere la riforma della pubblica amministrazione e affrontare i cambiamenti climatici . È risaputo che questo fa la differenza e rappresenta un investimento a beneficio dei cittadini e per il futuro dell'Europa, ed è per questo motivo che dobbiamo adoperarci per ridurre al minimo i tagli e introdurre norme che aumentino ulteriormente l'efficacia della politica di coesione ", ha dichiarato il Presidente del CdR Karl-Heinz Lambertz .
Facendo riferimento ai prossimi negoziati sul bilancio, Tomislav Donchev , vice primo ministro della Repubblica di Bulgaria, ha affermato: " La presidenza bulgara non esita a "porre le questioni sul tappeto" e a suscitare un dibattito schietto e franco sul nostro futuro comune. Questo vale anche per il dibattito sul futuro della politica di coesione, il cui scopo è fornire risposte ai problemi dei cittadini, conducendoci alla prosperità e a valori condivisi ".
Daniel Panov , presidente della NAMBR e sindaco di Veliko Tarnovo, ha aggiunto che, " a nostro giudizio, gli sforzi combinati dei membri del Comitato europeo delle regioni e il sostegno delle associazioni nazionali di enti locali di tutta l'Europa sono presupposti indispensabili per soddisfare le esigenze di milioni di cittadini europei, nell'interesse del nostro futuro comune. Il nostro obiettivo e impegno politico consiste nel riuscire a far assegnare in modo mirato le risorse alle comunità locali che sono in difficoltà".
Nel corso del dibattito, Nikola Dobroslavić (HR/PPE), prefetto della contea di Dubrovnik-Neretva e relatore del CdR sul QFP, ha sottolineato che " i leader locali considerano la proposta sul QFP un buon punto di partenza e appoggiano l'aumento degli investimenti nei settori dell'istruzione, della ricerca, della gioventù e della migrazione. Tuttavia, i tagli previsti per la politica di coesione rischiano di limitare la capacità delle regioni e delle città di affrontare le disparità e promuovere l'innovazione in tutto il continente; al tempo stesso, bisogna valutare attentamente i criteri proposti per l'assegnazione dei fondi e la maggiore flessibilità di bilancio" .
La centralizzazione degli investimenti e la crescente separazione tra i fondi strutturali dell'UE - con il Fondo sociale europeo e il Fondo di sviluppo rurale che sono sempre più slegati dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dal Fondo di coesione - hanno rappresentato i principali motivi di preoccupazione per i leader locali.
I LAVORI DEL CDR SUL FUTURO DELLA POLITICA DI COESIONE
La commissione COTER del CdR sta conducendo una valutazione approfondita dei nuovi regolamenti. Il Comitato preparerà e adotterà le sue proposte di miglioramento entro febbraio. Oltre al parere sul QFP elaborato da Dobroslavić, tra i pareri previsti figurano quelli sui seguenti temi:
- Regolamento sulle disposizioni comuni, correlatori: Catiuscia Marini (PSE/IT), Presidente della regione Umbria, e Michael Schneider (PPE/DE), sottosegretario di Stato del Land Sassonia-Anhalt
- Fondo europeo di sviluppo regionale, relatore: Michiel Rijsberman (PPE/NL), membro della giunta provinciale di Flevoland
- Cooperazione territoriale europea, relatrice: Marie-Antoinette Maupertuis , assessore della regione Corsica
- Cooperazione transfrontaliera, relatore: Bouke Arends (PSE/NL), assessore comunale di Emmen
- Fondo sociale europeo+, relatrice: Susanna Díaz (PPE/ES), Presidente della giunta dell'Andalusia
- Meccanismo per collegare l'Europa, relatrice: Isabelle Boudineau, vicepresidente del consiglio regionale della Nuova Aquitania.
ALLEANZA PER LA COESIONE
Per difendere l'idea di una politica di coesione più forte dopo il 2020, il CdR, insieme con importanti associazioni territoriali dell'UE, ha lanciato #CohesionAlliance (Alleanza per la coesione), un movimento di base aperto a tutti coloro che pensano che la politica di coesione dell'UE debba continuare a essere un pilastro del futuro dell'Unione. Sin dal suo lancio nell'ottobre scorso, l'Alleanza ha continuato ad attrarre ogni giorno nuove adesioni, e tra queste si contano quelle di enti regionali e locali, associazioni imprenditoriali, istituzioni accademiche, sindacati e gruppi di riflessione.
Maggiori informazioni sulle iniziative, le dichiarazioni e i documenti di sintesi della #CohesionAlliance sono disponibili all'indirizzo: https://cohesionalliance.eu .
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