A meno di un mese dalla COP 27, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), il Comitato europeo delle regioni (CdR) ha rinnovato la richiesta che le amministrazioni subnazionali abbiano un peso maggiore nei negoziati mondiali sul clima e che il loro ruolo nell'attuazione dell'accordo di Parigi riceva un riconoscimento maggiore. Il CdR propone un sistema globale per la raccolta e il monitoraggio dei dati sulla riduzione delle emissioni di carbonio nelle città e nelle regioni, e invita gli Stati membri e il Consiglio dell'UE ad appoggiare esplicitamente che nelle conclusioni della COP 27 si tenga conto dell'urgente necessità della cooperazione multilivello e del pieno coinvolgimento degli enti locali e regionali nell'attuazione dell'accordo di Parigi.
Dopo un'estate in cui tutte le regioni dell'UE sono state colpite da gravi siccità, inondazioni e incendi, e in considerazione dell'impennata dei prezzi dell'energia, dell'inflazione e del rischio che milioni di europei si trovino in condizioni di povertà energetica nel prossimo inverno, la crisi energetica e climatica figura in cima all'agenda della sessione plenaria di ottobre del CdR e dell'edizione 2022 della Settimana europea delle regioni e delle città.
In vista della conferenza delle Nazioni Unite sul clima che si aprirà il prossimo 6 novembre a Sharm El Sheikh (Egitto), i membri del CdR hanno tenuto un dibattito in plenaria sul ruolo degli enti subnazionali nella COP 27 a cui hanno partecipato il vicepresidente della commissione ENVI del Parlamento europeo Bas Eickhout, la sindaca di Utrecht e inviata dell'ICLEI alla COP 27 Sharon Dijksma, nonché il sindaco di Chefchaouen e presidente regionale dell'ICLEI per l'Africa Mohamed Sefiani.
Nell'aprire il dibattito il Presidente del Comitato europeo delle regioni Vasco Alves Cordeiro ha dichiarato che la crisi climatica sta diventando sempre più evidente agli occhi di tutti, per cui dobbiamo agire con urgenza e passare dagli impegni ai risultati. Le decisioni che saranno adottate nel quadro della COP 27 plasmeranno le politiche in materia di clima ed energia e avranno un impatto su tutti gli enti locali e regionali. Quest'anno la COP 27 si tiene nel pieno della crisi energetica, una crisi aggravata dalla guerra di Putin contro l'Ucraina, ma si tratta di una questione che avremmo dovuto affrontare già decenni fa passando a un'economia climaticamente neutra. Il Comitato europeo delle regioni farà sentire la sua voce alla COP 27 e, per realizzare questo obiettivo, continuerà ad adoperarsi per rafforzare le sue alleanze sia a livello dell'UE che a livello mondiale.
Rafał Trzaskowski (PL/PPE), sindaco di Varsavia e nuovo presidente della commissione ENVE del CdR e del gruppo di lavoro Green Deal a livello locale, ha affermato che, grazie a ingenti investimenti nell'illuminazione LED nelle strade di Varsavia, abbiamo ridotto notevolmente il consumo di energia e la spesa pubblica. Molte altre città e regioni europee si sono impegnate ad attuare soluzioni sostenibili per rendere le comunità locali un luogo più sano e migliore in cui vivere. Chiediamo pertanto di poter attingere direttamente ai fondi disponibili per facilitare il lavoro degli enti locali e regionali nell'accelerare la transizione energetica. Chiediamo inoltre che la COP 27 tenga conto della voce delle città e delle regioni, e apprezziamo il sostegno del Parlamento europeo a favore di una cooperazione multilivello rafforzata. Invitiamo pertanto il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Frans Timmermans a battersi affinché le città e delle regioni abbiano un ruolo più incisivo al tavolo negoziale della COP 27. La risoluzione sulla COP 27 presentata dalla commissione ENVI del Parlamento europeo e votata lo scorso 3 ottobre sostiene le proposte del CdR a favore della cooperazione multilivello e di un ruolo più incisivo delle città e delle regioni nell'attuazione dell'accordo di Parigi.
Mediante i pareri elaborati da Alison Gilliland (IE/PSE) e Olgierd Geblewicz (PL/PPE), l'assemblea delle città e delle regioni dell'UE mira a rafforzare il ruolo degli enti locali e regionali nei negoziati mondiali sul clima e nell'attuazione dell'accordo di Parigi. Gli enti subnazionali e la diplomazia delle città permettono di superare gli ostacoli ai negoziati mondiali sul clima e di dimostrare che è possibile conseguire risultati più ambiziosi per accelerare l'efficienza energetica e la diffusione delle energie rinnovabili, in quanto sono l'unica soluzione per far fronte alla crisi energetica e climatica attuale.
Alison Gilliland (IE/PSE), consigliera comunale di Dublino e relatrice del parere Verso un'inclusione strutturale delle città e delle regioni nella COP27 dell'UNFCCC, ha osservato che i nostri ecosistemi sono danneggiati e fragili, e molti degli effetti della crisi climatica sono già irreversibili. Non possiamo permettere che la guerra e la crisi energetica fermino la transizione giusta verso un pianeta più pulito e sostenibile. Le città e le regioni hanno bisogno di maggiori finanziamenti diretti e di un sostegno rafforzato per conseguire i nostri obiettivi climatici. Come affermato dal patto di Glasgow per il clima, abbiamo bisogno di una governance inclusiva e invitiamo tutti i membri del CdR a essere proattivi nel sollecitare le rispettive delegazioni nazionali a inserire nelle conclusioni del Consiglio un riferimento esplicito al ruolo chiave svolto dagli enti subnazionali in questa transizione.
Olgierd Geblewicz (PL/PPE), presidente della regione Pomerania Occidentale e relatore del parere Rafforzare la diplomazia climatica a livello subnazionale in vista della COP 27 e della COP 28, ha dichiarato che la diplomazia subnazionale e la diplomazia delle città non godono di un riconoscimento sufficiente né vengono sufficientemente utilizzate. Le città e le regioni si trovano in prima linea nell'affrontare le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma anche nella ricerca di soluzioni ai problemi legati a tali cambiamenti. Gli enti locali e regionali sono dei canali per il coinvolgimento dei cittadini e la responsabilizzazione delle comunità, elementi senza i quali non possiamo mantenere le promesse dell'accordo di Parigi. Invitiamo la Commissione europea a coinvolgere gli enti locali e regionali in qualità di ambasciatori dei cittadini nei negoziati sul clima. Il CdR, in qualità di assemblea delle città e delle regioni dell'Unione, è pronto a diventare l'istituzione incaricata di coordinare le azioni diplomatiche in materia di clima a livello subnazionale con i paesi partner dell'UE.
Al dibattito ha partecipato anche Jakub Piotr Chełstowski (PL/ECR), presidente della regione Slesia e relatore del parere del CdR Pacchetto Energia sul gas, sull'idrogeno e sulle emissioni di metano, che ha sottolineato che il nuovo pacchetto sul gas e il regolamento sul metano sono cruciali per il conseguimento degli obiettivi strategici del Green Deal europeo, nonché del pacchetto "Pronti per il 55 %" e di REPowerEU. Lo sviluppo di mercati per l'idrogeno e il biometano e la riduzione delle emissioni di metano rivestono anch'essi un'importanza fondamentale per le nostre economie regionali e per tenere fede alle nostre ambizioni in materia di clima.
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