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I leader locali chiedono di porre fine alle importazioni di petrolio, gas e carbone russi da parte dell'UE  

La crisi energetica causata dall'invasione di Putin in Ucraina ha reso ancora più urgente e necessario per l'UE di eliminare gradualmente la sua dipendenza dal petrolio, dal gas e dal carbone. Alla luce dell'attuale situazione geopolitica e delle sue ripercussioni sui mercati dell'energia, il Comitato europeo delle regioni — l'assemblea UE dei leader eletti a livello locale e regionale — ha adottato una risoluzione su REPowerEU che offre un contributo alla strategia energetica della Commissione europea per conseguire l'indipendenza dalle importazioni di energia dalla Russia entro il 2030. I leader locali sottolineano che le attuali minacce alla sicurezza e all'approvvigionamento energetici dell'Europa non costituiscono un'alternativa alla transizione verso la neutralità climatica.

A proposito dell'attuale crisi energetica Vasco Alves Cordeiro, primo vicepresidente del Comitato europeo delle regioni (CdR) e membro del Parlamento regionale delle Azzorre, ha dichiarato: "Oggi le conseguenze della guerra in Ucraina vengono avvertite in tutta l'Unione europea. L'impatto dell'aggressione russa pesa soprattutto su famiglie e imprese, non da ultimo con l'impennata dei prezzi dell'energia. I membri del Comitato europeo delle regioni hanno inviato un messaggio chiaro. È importante eliminare gradualmente le importazioni di petrolio, gas e carbone dalla Russia. Questo tuttavia non può essere realizzato lasciando indietro qualcuno o venendo meno ai nostri impegni in materia di azione per il clima. La guerra e la crisi climatica ci costringono a ripensare il nostro futuro adesso. Noi enti locali e regionali svolgiamo un ruolo centrale nella transizione energetica e chiediamo che la nuova strategia europea REPowerEU sostenga la pianificazione a livello di territori della sicurezza energetica e degli investimenti nelle fonti energetiche rinnovabili."

La risoluzione su REPowerEU adottata dal CdR accoglie con favore la possibilità d'intervenire sui prezzi dell'energia elettrica per far fronte alla loro elevata volatilità e attenuare l'impatto sui più vulnerabili nonché sulle piccole e micro imprese. Il Comitato propone di dissociare il gas e l'elettricità quale possibile provvedimento per evitare che i prezzi elevati del gas abbiano un impatto sui prezzi dell'energia elettrica e invita la Commissione a prorogare l'applicazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita (PSC) almeno fino alla fine del 2023. I leader locali fanno presente che l'UE non avrà conseguito la sovranità energetica fino a quando la sincronizzazione delle reti e delle interconnessioni del gas, dell'idrogeno e dell'elettricità non verrà migliorata e pienamente attuata in tutto il suo territorio. Sarebbe opportuno rivedere le norme sugli aiuti di Stato al fine di promuovere investimenti strategici chiave nell'idrogeno rinnovabile e in infrastrutture pubbliche per la ricarica dei veicoli elettrici.

A integrazione della risoluzione su REPowerEU, il Comitato ha adottato una serie di pareri che forniscono un contributo alla revisione in corso del pacchetto sull'energia "Pronti per il 55%" (Fit for 55) dell'UE e all'attuazione del Green Deal europeo a livello locale e regionale.

Sul tema della revisione del sistema di scambio delle quote di emissione dell'UE (sistema ETS), il Comitato invita gli Stati membri a stabilire una quota minima, pari ad almeno il 20% dei ricavi della vendita all'asta delle quote ETS, che dovrà essere gestita direttamente dagli enti locali e regionali. Si tratta di una misura proposta nel parere a cura del relatore Peter Kurz (DE/PSE), sindaco di Mannheim, secondo cui "la risposta alla guerra in Ucraina non può mettere in discussione strumenti validi per cambiare il sistema attuale, e in particolare la fissazione del prezzo della CO2. Al contrario, questo non fa che confermare la nostra convinzione di lunga data circa la necessità di abbandonare i combustibili fossili. Dobbiamo garantire che il pacchetto "Pronti per il 55%" funzioni per le città e le regioni, coinvolgendole sia nel sistema riveduto di scambio delle quote di emissione che nella creazione del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere, e provvedendo a tutelare le persone e i territori vulnerabili con il Fondo sociale per il clima".Nel parere adottato i membri rilanciano la richiesta di estendere la fissazione del prezzo del carbonio a tutti i settori, compresi i trasporti e l'edilizia.

Per quanto riguarda l'efficienza energetica, i leader locali e regionali hanno formulato una serie di proposte in un parere elaborato dal relatore Rafał Trzaskowski (PL/PPE), sindaco di Varsavia, secondo il quale "la guerra della Russia contro l'Ucraina e la recente interruzione dell'approvvigionamento di gas ad alcuni Stati membri dovrebbero costituire un'ulteriore spinta a conseguire gli ambiziosi obiettivi climatici persino in anticipo sulle scadenze previste. Il principio che pone l'efficienza energetica al primo posto è fondamentale per l'autonomia strategica dell'UE. Ecco perché approviamo gli obiettivi fissati per il settore pubblico di ristrutturare ogni anno il 3% degli edifici e di ridurre la domanda di energia di almeno l'1,7%. Tuttavia, abbiamo bisogno di sostegno finanziario e tecnico. Rinnovo la mia richiesta di fondi diretti alle città e alle regioni per attuare i progetti del Green Deal. Tenuto conto del forte aumento del numero di persone vulnerabili costrette ad affrontare problemi di povertà energetica e di mobilità, invitiamo la Commissione europea ad agevolare la creazione di consorzi pubblico-privato per la ristrutturazione degli edifici in collaborazione con le industrie".

Sul tema delle energie rinnovabili, le città e le regioni hanno adottato il parere Modifica della direttiva sulla promozione delle energie rinnovabili per realizzare i nuovi obiettivi climatici per il 2030. Il relatore Andries Gryffroy (BE/AE) ha dichiarato: "Accogliamo con favore le revisioni della nuova direttiva, pur rilevando che ci mancano ancora ulteriori incentivi per la creazione di comunità di energia rinnovabile. Dobbiamo inoltre continuare a facilitare il rilascio dei permessi, ridurre le barriere amministrative e i fattori che ostacolano l'accesso alla rete, al fine di incentivare l'autoproduzione e l'autoconsumo collettivi di energie rinnovabili. La produzione di energia rinnovabile a livello locale è fondamentale per garantire l'indipendenza energetica e mantenere i nostri impegni globali in materia di azione per il clima. Dobbiamo aumentare gli investimenti nelle energie rinnovabili e sviluppare un maggior numero di progetti transfrontalieri su queste energie al fine di diversificare l'approvvigionamento energetico dell'UE e di realizzare un sistema energetico integrato e decarbonizzato". Il membro del parlamento fiammingo invita la Commissione europea "a presentare quanto prima l'annunciata strategia dell'UE in materia di energia solare e a incoraggiare ulteriormente lo sviluppo di mercati dell'idrogeno pulito".

Garantire una transizione equa che non lasci indietro nessuno è l'obiettivo principale delle proposte avanzate da Csaba Borboly (RO/PPE), relatore del parere sul tema Verso un'attuazione socialmente equa del Green Deal. Il presidente del Consiglio distrettuale di Harghita dichiara che "dobbiamo fornire un sostegno ai più vulnerabili e provvedere ad esenzioni per le famiglie, le microimprese e le imprese in condizioni di povertà energetica e di mobilità. Il Fondo sociale per il clima dovrebbe far parte dei fondi strutturali e funzionare in regime di gestione concorrente, nel rispetto dei principi di partenariato e di governance multilivello. Le città e le regioni devono partecipare attivamente all'elaborazione dei piani sociali nazionali per il clima e dovrebbero gestire direttamente almeno il 35% della dotazione finanziaria del Fondo sociale per il clima".

Contesto:

L'8 marzo 2022, alla luce dell'invasione russa dell'Ucraina, la Commissione europea ha proposto un piano per rendere l'Europa indipendente dai combustibili fossili importati dalla Russia - a partire dal gas - ben prima del 2030. REPowerEU punta a diversificare l'approvvigionamento di gas, accelerare la diffusione di gas rinnovabili e sostituire il gas nel riscaldamento e nella produzione di energia elettrica, il che potrebbe ridurre di due terzi la domanda di gas russo entro la fine dell'anno. Il piano delinea una serie di misure per rispondere all'aumento dei prezzi dell'energia in Europa e per ricostituire le scorte di gas per il prossimo inverno. Da parecchi mesi l'Europa è confrontata a un aumento dei prezzi dell'energia, un problema che attualmente è aggravato dall'incertezza dal lato dell'offerta.

Con il Green Deal a livello locale il Comitato europeo delle regioni è impegnato a sostenere le città e le regioni nel processo di transizione dell'UE verso la neutralità climatica. Il Green Deal a livello locale è un'iniziativa faro del Comitato europeo delle regioni tesa a porre le città e le regioni al centro di questa transizione dell'UE verso la neutralità climatica. È articolato in una serie di appelli all'azione, quali l'iniziativa Alberi per la vita!, un sondaggio per conoscere i punti di vista delle città e delle regioni sulle sfide e le opportunità dell'attuazione del Green Deal europeo a livello locale e un invito a tutti gli enti locali e regionali a condividere i loro impegni in materia di azione per il clima.

Contatto stampa:

David Crous

Tel. +32 (0)470 881 037

david.crous@cor.europa.eu

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