14 regioni italiane sono bloccate nella "trappola per lo sviluppo dei talenti" o rischiano di esserlo.
I rappresentanti delle città e delle regioni dell'UE hanno accolto con favore i maggiori sforzi compiuti dalla Commissione europea per ridurre le disparità territoriali e sostenere le regioni che si trovano ad affrontare sfide quali lo spopolamento e la fuga di cervelli. Tuttavia, le misure recentemente presentate nella comunicazione Utilizzo dei talenti nelle regioni d'Europa devono essere sostenute da approcci su misura guidati da una politica di coesione rafforzata, con particolare attenzione alle zone rurali, il cui futuro dipende dal mantenimento e dall'attrazione di giovani talenti. Questo il messaggio rivolto dai membri del Comitato europeo delle regioni a Dubravka Šuica, vicepresidente della Commissione europea responsabile per la Democrazia e la demografia, durante il dibattito del 15 marzo in sessione plenaria.
Nel dibattito con la vicepresidente Šuica, i leader locali e regionali hanno avvertito che la fuga di cervelli e le crescenti disparità regionali rappresentano un rischio per la sostenibilità a lungo termine del progetto europeo. In particolare, hanno esortato a individuare meglio le diversità, le sfide e le opportunità in queste regioni, per sviluppare misure su misura per ciascuna regione, in particolare tenendo conto delle esigenze di riqualificazione e miglioramento delle competenze legate alla duplice transizione verde e digitale.
Vasco Alves Cordeiro, Presidente del Comitato europeo delle regioni (CdR), ha affermato: "L'Unione europea si trova ad affrontare disuguaglianze crescenti, ma alcune regioni rischiano maggiormente di rimanere indietro. Quando i giovani lasciano i loro territori per trovare opportunità altrove, questo è un segnale d'allarme che indica la necessità di agire. Il Comitato europeo delle regioni accoglie con favore la proposta della Commissione europea di sfruttare i talenti per contribuire a promuovere lo sviluppo regionale in 82 regioni. La Politica di Coesione rappresenta uno strumento fondamentale, combinato con altri fattori, per promuovere soluzioni in grado di rispondere meglio alle esigenze di ciascun territorio. Abbiamo il dovere di riuscire a far vincere tutti coloro che si sentono lasciati indietro. Questo rappresenterebbe un successo tangibile per l'Anno europeo delle competenze".
Dubravka Šuica, vicepresidente della Commissione europea responsabile per la Democrazia e la demografia, ha dichiarato: "La libertà di circolazione è una delle conquiste più preziose dell'UE. Per completarla, dobbiamo fare in modo che le regioni che subiscono una contrazione demografica e che quindi si trovano ad affrontare la 'trappola per lo sviluppo dei talenti' abbiano i mezzi per attrarre e sfruttare il frutto dei loro investimenti. Il cambiamento demografico può essere un'opportunità per rafforzare la resilienza nei territori dell'UE".
Tanya Hristova (BG/PPE), presidente della commissione SEDEC del CdR e sindaca di Gabrovo, ha accolto con favore la comunicazione della Commissione e ha sottolineato che il CdR sostiene gli obiettivi generali della proposta, in particolare per quanto riguarda la prevenzione delle disparità e del divario geografico tra regioni e città. Inoltre, ha ricordato che "gli enti locali e regionali possono istituire alleanze locali, coinvolgendo tutte le parti interessate e contribuendo all'elaborazione e all'attuazione di politiche locali che contribuiscano ad attenuare la fuga di cervelli".
Ulteriori informazioni:
La comunicazione della Commissione europea ha individuato 46 regioni dell'UE che si trovano già in una cosiddetta "trappola per lo sviluppo dei talenti", fra cui 13 sono italiane, e 36 che rischiano di cadere in tale trappola. Esse appartengono a 16 Stati membri, si trovano principalmente in Europa meridionale e orientale e rappresentano assieme quasi il 30 % della popolazione dell'UE. Queste regioni sono particolarmente interessate da bassi tassi di natalità, da un calo della popolazione in età lavorativa, da una bassa percentuale di laureati e diplomati e dalla fuga di cervelli. La Commissione propone di istituire un meccanismo di incentivazione dei talenti basato su otto pilastri e in grado di offrire sostegno e assistenza specifici a tali regioni.
Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna sono individuate dalla Commissione fra quelle che si trovano nella "trappola per lo sviluppo dei talenti", mentre la Campania è considerata a rischio.
Il 16 marzo l'Assemblea ha adottato una risoluzione che esorta a incentivare la transizione delle regioni intrappolate per quanto riguarda lo sviluppo dei talenti e a promuovere la coesione digitale come obiettivo dell'Unione europea. Tale risoluzione raccomanda inoltre un approccio strategico all'integrazione dei cittadini di paesi terzi nell'UE, quale potenziale motore di crescita locale, e sottolinea il ruolo cruciale della politica di coesione dell'UE e delle strategie regionali di specializzazione intelligente per stimolare la diffusione di ecosistemi dinamici dell'innovazione. Occorre prestare particolare attenzione alle zone rurali e remote, alle isole e a tutte le zone con gravi e permanenti ostacoli naturali o demografici, in quanto la perdita di giovani in queste regioni, in un contesto di calo dei tassi di natalità, rende difficile mantenere i servizi pubblici essenziali e stimolare le economie.
La risoluzione invita inoltre tutte le politiche europee, comprese quelle nuove, a trattenere e attrarre talenti nelle regioni dell'UE, allo scopo di non nuocere alla coesione. Il 16 marzo, il CdR ha lanciato, insieme alle altre associazioni partner della #CohesionAlliance, il nuovo percorso della più grande coalizione a livello UE per una politica di coesione forte. Maggiori informazioni sull'evento sono disponibili qui.
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