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L'UE deve fornire agli enti locali e regionali i mezzi tecnici e finanziari per realizzare la decarbonizzazione del parco immobiliare entro il 2050  

Il Comitato europeo delle regioni ha adottato all'unanimità le raccomandazioni di André Viola in merito alla nuova proposta di direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia.

Lo scorso giovedì, l'Assemblea dei rappresentanti locali e regionali d'Europa ha adottato una serie di raccomandazioni in merito alla nuova proposta di direttiva europea sulla prestazione energetica nell'edilizia. Il parere è stato elaborato dal relatore André Viola, membro del consiglio dipartimentale dell'Aude. La direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia costituisce un elemento essenziale del pacchetto "Pronti per il 55 %", che mira a ridurre almeno del 55 %" le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030.

Gli edifici sono responsabili del 40 % del consumo finale di energia nell'Unione e del 36 % delle emissioni di gas a effetto serra associate all'energia. L'obiettivo ultimo della nuova direttiva è la decarbonizzazione del parco immobiliare europeo entro il 2050.

Nel corso della presentazione del parere, il relatore André Viola (FR/PSE), consigliere dipartimentale dell'Aude con delega agli Affari europei e presidente della delegazione francese presso il Comitato europeo delle regioni, ha sottolineato: "Dobbiamo ripensare la globalità dei sistemi energetici per diventare più resilienti e combattere la povertà energetica, conseguendo nel contempo i nostri obiettivi climatici entro il 2050. Dobbiamo essere ambiziosi nella decarbonizzazione del parco immobiliare dell'UE. Dobbiamo mettere in atto un piano di ristrutturazione che sia adeguato alle esigenze future e finanziariamente sostenibile per tutti i cittadini e gli enti locali e regionali. La revisione della direttiva deve concentrarsi sull'intero ciclo di vita degli edifici e integrare tutte le fasi dell'economia circolare. Va ricordato che, in virtù dell'accordo di partenariato in base al quale 18,4 miliardi di euro di finanziamenti europei sono destinati alla Francia da qui al 2027, la ristrutturazione termica degli edifici e degli alloggi, unitamente al sostegno delle famiglie interessate, costituiscono una priorità strategica. I mezzi necessari per le ristrutturazioni ci sono, non c'è tempo da perdere!"

Il Comitato sottolinea la necessità di coinvolgere gli enti locali e regionali nel processo di elaborazione delle politiche relative all'ondata di ristrutturazioni degli edifici, al fine di garantire che la transizione avvenga a tutti i livelli. L'Assemblea dei rappresentanti locali e regionali d'Europa ribadisce inoltre che gli obiettivi dell'ondata di ristrutturazioni non possono essere conseguiti senza che gli enti locali e regionali dispongano di significative risorse ad hoc, sia in termini di dotazioni finanziarie che di sviluppo delle capacità e sostegno tecnico.

Il parere adottato dal Comitato chiede che la nuova direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia si applichi non solo agli edifici di nuova costruzione ma anche alle ristrutturazioni. Il relatore raccomanda di evitare le ristrutturazioni per fasi, poco ambiziose e potenzialmente soggette alla dipendenza dal carbonio, e di promuovere le ristrutturazioni volte a realizzare le emissioni zero, riducendo al minimo la domanda di energia e di materia prime.

Al fine di aumentare le sinergie tra il miglioramento della prestazione energetica degli edifici e la riduzione degli inquinanti, il Comitato sostiene un approccio che riduce al minimo la domanda di materie prime e promuove l'economia circolare integrando nei piani nazionali di ristrutturazione politiche volte a ridurre le emissioni di gas a effetto serra durante l'intero ciclo di vita degli edifici.

L'Assemblea dei rappresentanti degli enti locali e regionali d'Europa ricorda che bisogna anche promuovere gli edifici con un bilancio climatico positivo, i quali dovrebbero, a loro volta, compensare le emissioni aggiuntive degli edifici meno efficienti.

Il parere adottato dal Comitato sostiene la proposta del consigliere Viola di anticipare il termine per l'eliminazione dei combustibili fossili per il riscaldamento e il raffreddamento al 2025 anziché al 2027, come proposto dalla Commissione europea, e chiede che le politiche e le misure nazionali a tal fine siano elaborate in stretta collaborazione con gli enti locali e regionali. Tuttavia, la ristrutturazione degli edifici deve evitare qualsiasi aumento dei costi per i locatari, in particolare per i cittadini che sono già vittime della povertà energetica e che sono più vulnerabili al persistente aumento dei prezzi dell'energia.

In questo contesto, il Comitato sottolinea che una ristrutturazione massiccia degli edifici costituisce un'opportunità per combattere la povertà energetica e convertire gli edifici delle famiglie e delle imprese vulnerabili in edifici a energia positiva, ed evidenzia il rischio, da evitare, che l'ondata di ristrutturazioni aggravi le problematiche legate alla povertà energetica in tutta l'Unione europea. Il parere del Comitato invita pertanto la Commissione a mettere in atto una strategia globale intesa a eliminare la povertà energetica nell'UE.

Per quanto riguarda i passaporti di ristrutturazione, il parere adottato dal Comitato propone che essi siano messi a disposizione degli enti locali e regionali e non dei proprietari di edifici, come proposto dalla Commissione.

Il relatore chiede inoltre alla Commissione e agli Stati membri di fornire orientamenti sul miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici storici e di istituire, a questo scopo, appositi meccanismi di finanziamento.

Contatti stampa:

David Crous

david.crous@cor.europa.eu

+32 470 88 10 37

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