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Servono norme più chiare e risorse adeguate per rendere la pubblica amministrazione digitale e facilmente accessibile  

Pais: "Soluzioni digitali aiutino a raggiungere i cittadini degli angoli più remoti dell'Europa, come isole e zone montane".

Le amministrazioni locali svolgono un ruolo fondamentale nel fornire servizi pubblici ai cittadini e attuare soluzioni che li facciano "comunicare" fra di loro, rendendoli così interoperabili.Tuttavia,le valutazioni d'interoperabilità comportano notevoli costi che, in particolare nei comuni più piccoli, potrebbero risultare troppo elevati o addirittura insostenibili. Nel parere sulla normativa per un'Europa interoperabile, redatto dal Presidente del Consiglio della Regione autonoma della Sardegna Michele Pais, i membri del Comitato europeo delle regioni (CdR) invitano quindi la Commissione europea a utilizzare le risorse disponibili per aiutare città e comuni più piccoli a rendere interoperabili i servizi della pubblica amministrazione, così da garantire il successo della transizione digitale in ogni angolo d'Europa. Il parere è stato adottato all'unanimità.

L'interoperabilità, cioè la capacità di far "comunicare" fra di loro diversi settori della pubblica amministrazione, anche fra paesi differenti, è particolarmente importante per gli enti locali e regionali. Sono loro i principali soggetti che gestiscono e forniscono le reti o i sistemi informatici per la prestazione elettronica dei servizi pubblici. Tuttavia, date le attuali risorse finanziarie e umane disponibili, nonché l'aumento dell'inflazione, molte regioni e città non sono in grado di mettere la trasformazione digitale fra le proprie priorità. Una situazione che potrebbe rendere più complicato il loro accesso a opportunità economiche e sociali in futuro e rappresentare un rischio reale per la coesione digitale nel suo complesso.

Nel parere sulla normativa per un'Europa interoperabile, adottato nella sessione plenaria del CdR del 24 maggio, i leader locali e regionali invitano la Commissione ad adottare norme più chiare e ad assumere un preciso impegno finanziario per garantire che città e regioni non siano costrette e dirottare risorse sulla digitalizzazione, sottraendone ad altri servizi essenziali.Il relatore Michele Pais (IT/ECR), Presidente del Consiglio della Regione autonoma della Sardegna, ha dichiarato: "Sono convinto che l'avvicinamento delle soluzioni digitali ai cittadini debba iniziare dal livello regionale e progredire dal basso verso l'alto. Deve raggiungere gli angoli più distanti e remoti dell'Europa, a partire dalle isole e dalle zone montane, perché nell'Unione europea nessun cittadino e nessuna regione possono essere lasciati indietro. Attraverso una serie di passaggi inclusi nel parere, abbiamo voluto chiedere alla Commissione europea di garantire che gli enti locali e regionali possano, grazie a un adeguato sostegno economico, finanziare i compiti legati all'interoperabilità e quindi portare i loro servizi al livello successivo. I cittadini si aspettano risultati concreti".

Il Comitato accoglie con favore la proposta della Commissione europea per istituire un sistema di governance dell'interoperabilità a livello dell'UE. Tuttavia, osserva che alcuni aspetti della proposta devono essere rafforzati e perfezionati, in particolare per quanto riguarda i nuovi compiti degli enti subnazionali e le risorse messe a disposizione. Inoltre, gli enti locali e regionali dovrebbero avere l'ultima parola sul ritmo e il grado di attuazione delle soluzioni d'interoperabilità.

I membri del CdR chiedono un sostegno finanziario supplementare per formare il personale e aiutare le amministrazioni locali e regionali a garantire che i loro sistemi siano interoperabili con quelli di altri enti locali, regionali, nazionali, di altri paesi dell'UE, nonché con quelli delle imprese e dei fornitori con cui collaborano. I membri sottolineano inoltre che spesso le regioni periferiche, come quelle insulari o montane, non sono adeguatamente integrate nei meccanismi di cooperazione digitale tra gli Stati membri. Infine, i leader regionali e locali sottolineano come l'interoperabilità sia di fondamentale importanza per la resilienza digitale e l'indipendenza strategica dell'UE.

Ulteriori informazioni:

Il 30 novembre 2022 la Commissione europea ha adottato la proposta di normativa su un'Europa interoperabile, volta a rafforzare l'interoperabilità e la cooperazione transfrontaliera nel settore pubblico in tutta l'UE.La normativa sosterrà la creazione di una rete di amministrazioni pubbliche digitali sovrane e interconnesse e accelererà la trasformazione digitale del settore pubblico europeo. Aiuterà l'UE e i suoi Stati membri a fornire servizi pubblici migliori ai cittadini e alle imprese e, in quanto tale, rappresenta un passo essenziale per conseguire gli obiettivi digitali dell'Europa per il 2030 e sostenere flussi di dati affidabili.

Contatti stampa:

Theresa Sostmann

Tel. +32 475999415

Theresa.Sostmann@cor.europa.eu

Matteo Miglietta

Tel. +32 (0) 470 89 53 82

matteo.miglietta@cor.europa.eu

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