Maggiore trasparenza e libero accesso alle informazioni essenziali sugli affitti a breve termine, in modo da contrastare le attività illegali e garantire la disponibilità di alloggi a prezzi accessibili per le comunità locali: sono queste le richieste principali che le città e le regioni europee hanno rivolto alle istituzioni dell'UE nel parere elaborato da Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, adottato all'unanimità il 15 marzo durante la sessione plenaria del Comitato europeo delle regioni (CdR).
Il turismo è un settore strategico per l'Unione europea: contribuisce per oltre il 10 % al prodotto interno lordo dell'UE e dà lavoro a 26 milioni di persone. Gli alloggi affittati a breve termine rappresentano quasi un terzo dell'offerta ricettiva totale dell'UE, e il ricorso a questo tipo di sistemazione ha avuto un'impennata con l'ascesa delle piattaforme online. Mentre le istituzioni dell'UE stanno elaborando le tanto attese nuove norme in materia di affitti a breve termine, i leader locali e regionali evidenziano le implicazioni di un settore che, nel corso degli anni, ha creato opportunità per i viaggiatori, le PMI e le economie locali, in particolare nelle zone rurali, ma ha anche destato preoccupazione nelle grandi città che devono far fronte a flussi turistici eccessivi e a una crescente domanda di alloggi a prezzi accessibili.
Il relatore del parere Roberto Ciambetti (IT/ECR), presidente del Consiglio regionale del Veneto, ha dichiarato: "Il settore degli affitti a breve termine continua a crescere a un ritmo esponenziale e richiede un quadro comune e un insieme di regole armonizzate per garantirne la trasparenza. Il mio parere intende tutelare turisti, inquilini e gestori di piattaforme per contrastare pratiche illecite e forme di concorrenza sleale. Il mercato del turismo ha bisogno di barriere legali che proteggano tutti gli stakeholder per salvaguardare il contesto socio-economico locale affrontando fenomeni come l' "overtourism" e la gentrificazione senza compromettere i benefici economici che il settore degli affitti offre. Nella mia regione del Veneto ci si aspetta che gli arrivi turistici raggiungano presto i 71 milioni di presenze, superando i livelli pre-pandemici. Naturalmente, questi dati sono molto positivi per l'economia".
"Il Consiglio Regionale del Veneto sta valutando come attrarre e promuovere il turismo nelle aree più rurali: ciò non solo offrirebbe sostegno economico e sviluppare l'occupazione in questi settori, ma il decentramento della quota di visitatori in questa regione contribuirebbe anche a promuovere un turismo ecosostenibile o un turismo lento”, ha sottolineato il relatore -
La mancanza di chiarezza e trasparenza ha finora indotto un numero significativo di città e regioni dell'UE ad adottare misure individuali per monitorare e limitare l'attività dei servizi di affitto a breve termine, ad esempio fissando un limite al numero di giorni in cui una determinata unità immobiliare può essere affittata, assoggettando i ricavi a tassazione e vietando la locazione a breve termine per alcune tipologie specifiche di edifici o in determinate zone. Il parere accoglie pertanto con favore la proposta di regolamento della Commissione europea volto ad aumentare la trasparenza dei servizi di locazione di alloggi a breve termine mediante la raccolta e la condivisione dei dati.
Una maggiore trasparenza porta a una migliore definizione delle politiche, ed è per questo che gli enti locali e regionali devono avere libero accesso ai dati al fine di monitorare e regolamentare questo settore, che ha molteplici implicazioni nei diversi territori europei. Ad esempio, nelle aree dove le piattaforme online sono particolarmente attive, l'impatto sul mercato immobiliare è considerevole in termini di aumento degli affitti e dei prezzi degli immobili, provocando così una minore disponibilità di alloggi per la popolazione locale.
Sebbene dal 1º gennaio 2023 le piattaforme online debbano iniziare a comunicare alle autorità fiscali una serie di informazioni sui redditi percepiti dalle persone che affittano beni immobili, i leader regionali e locali sono preoccupati per i diversi obblighi di comunicazione previsti dalle norme dell'UE e dall'attuale proposta di regolamento, e intendono chiarire che le città e le regioni devono avere accesso ai dati pertinenti per adattare di conseguenza le loro politiche in materia di turismo, trasporti, alloggi e altro. Inoltre, il CdR chiede un'ulteriore indagine sui criteri per distinguere tra operatori professionali e occasionali, in modo da garantire un accesso adeguato al mercato ed eliminare gli ostacoli inutili, applicando nel contempo norme più rigorose ai professionisti.
Qualche informazione in più:
I dati mostrano che nel 2022 il settore turistico si è ampiamente ripreso dagli effetti della pandemia. Nei primi nove mesi dello scorso anno, 450 milioni di pernottamenti sono stati effettuati in alloggi prenotati attraverso una delle quattro principali piattaforme online dell'economia collaborativa (Airbnb, Booking.com, Expedia Group, Tripadvisor), con un aumento del 57,4 % rispetto al 2021. In cinque regioni si sono registrati più di 4 milioni di pernottamenti in strutture ricettive per soggiorni di breve durata: l'Andalusia in Spagna (6,5 milioni), la Croazia adriatica (5,5 milioni), la Provenza-Alpi-Costa Azzurra in Francia (5,2 milioni), la Catalogna in Spagna (4,6 milioni) e l'Île de France (4,1 milioni).
Nel novembre 2022 la Commissione europea ha presentato la tanto attesa proposta di regolamento sulla raccolta e la condivisione dei dati relativi ai servizi di locazione di alloggi a breve termine. La proposta, inizialmente prevista per il primo semestre dello scorso anno, è stata presentata dopo una consultazione pubblica che ha raccolto un numero particolarmente elevato di risposte.
Il 31 gennaio 2023 la commissione Risorse naturali del CdR ha adottato il parere al termine di un dibattito cui hanno partecipato anche rappresentanti del Parlamento europeo, della Commissione europea e del settore, alla presenza di Emmanuel Marill, direttore di Airbnb per l'Europa, il Medio Oriente e l'Africa. Una sintesi del dibattito è disponibile qui.
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