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Le città e le regioni criticano la strategia di realizzazione delle riforme con un approccio dall'alto proposta dalla Commissione europea  

I membri del Comitato europeo delle regioni (CdR) respingono la proposta della Commissione europea di dirottare i fondi dalla politica di coesione verso il finanziamento di riforme strutturali negli Stati membri dirette dall'alto. Il parere, elaborato da Olga Zrihen (BE/PSE), membro del Parlamento vallone, e adottato durante la sessione plenaria del CdR, rimarca l'importanza di adottare una strategia che combini un approccio che parte dal basso con un approccio dall'alto, coinvolgendo gli enti locali e regionali nella concezione e nell'attuazione dei processi di riforma.

La proposta della Commissione europea di un nuovo strumento per l'attuazione delle riforme concederebbe un sostegno finanziario a favore degli Stati membri che s'impegnano, su base volontaria, a procedere a riforme strutturali complesse. Tale sostegno dovrebbe essere completato da un'assistenza tecnica fornita attraverso il programma di sostegno alle riforme strutturali. Per il periodo 2017-2020, la Commissione ha proposto di raddoppiare la dotazione di bilancio iniziale per il programma di sostegno alle riforme strutturali, pari a 142,8 milioni di euro, utilizzando i margini di flessibilità del bilancio dell'UE e offrendo agli Stati membri la possibilità di spostare risorse dai Fondi strutturali e di investimento europei verso tale programma.

Il Comitato europeo delle regioni si oppone con fermezza all'idea di dirottare le risorse dei fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE) — il principale strumento di investimento dell'UE gestito in partenariato con le regioni e le città — verso un programma che è gestito a livello centrale e applica un approccio dall'alto verso il basso che non tiene conto delle esigenze specifiche delle comunità locali e del ruolo cruciale degli enti locali nella realizzazione di riforme strutturali.

"L'attuale proposta manca di trasparenza e di criteri di valutazione. Inoltre vincolare e impegnare considerevoli risorse finanziarie per uno strumento destinato a fornire assistenza su base puramente volontaria lascia fortemente perplessi. Vogliamo il sostegno dell'UE per le riforme che hanno un valore aggiunto europeo, rispettano le regole democratiche e fanno la differenza sul campo", ha dichiarato Olga Zrihen (BE/PSE), membro del Parlamento vallone.

La relatrice avverte che non tener conto degli enti locali e regionali come partner per le riforme strutturali sarebbe un errore e ha indicato nella mancanza di titolarità una delle ragioni principali della lentezza dei progressi delle riforme strutturali nell'ambito del semestre europeo. Aggiungere una dimensione territoriale al semestre europeo, tenendo conto della diversità territoriale in Europa e assicurando la piena partecipazione degli enti locali e regionali ai programmi nazionali di riforma, sarebbe un passo nella giusta direzione.

"Ogni ulteriore collegamento tra le riforme strutturali che hanno rilievo per l'UE e la politica di coesione rende ancor più importante una maggiore democratizzazione del semestre europeo a livello europeo. Integrare il processo del semestre europeo con un codice di condotta che stabilisca le norme per il coinvolgimento degli enti locali e regionali, ne accrescerebbe l'efficienza e la titolarità. I principi di sussidiarietà, proporzionalità e partenariato dovrebbero costituire il fondamento comune non solo della politica di coesione, ma di tutte le altre politiche dell'UE che sostengono le riforme strutturali" ha affermato Olga Zrihen.

In relazione ai nuovi strumenti di bilancio per la zona euro, proposti dalla Commissione europea nel dicembre 2017, il parere sostiene la creazione di uno strumento per affrontare gli shock asimmetrici. Tuttavia, ribadisce che, per essere efficace, qualsiasi eventuale sostegno non dovrebbe sovrapporsi agli strumenti esistenti, quali i Fondi strutturali e d'investimento europei (fondi SIE) e il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), ma piuttosto integrarli. Il CdR accoglie inoltre con favore la proposta relativa alla creazione di una linea di credito o di garanzie nell'ambito del futuro Fondo monetario europeo, nel caso in cui il Fondo di risoluzione unico, destinato a gestire l'impatto delle banche in dissesto sull'economia reale e le finanze pubbliche, non sia sufficiente.

Per saperne di più:

• Parere: Il programma di sostegno alle riforme strutturali modificato e nuovi strumenti di bilancio per la zona euro

• Risoluzione sul tema "Modificare il regolamento recante disposizioni comuni in materia di fondi SIE per sostenere le riforme strutturali"

• Parere: Programma di sostegno alle riforme strutturali per il periodo 2017-2020

• Studio: Improving the European Semester by involving local and regional authorities (Migliorare il semestre europeo tramite il coinvolgimento degli enti locali e regionali)

Contatti stampa:

Carmen Schmidle

Tel. +32 (0)2 282 2366

Cell.: +32 (0) 494 735 787

carmen.schmidle@cor.europa.eu

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