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Cambiare il metodo di lavoro dell'UE: ‎ i parlamenti regionali lanciano un'iniziativa per rafforzare il loro ruolo nel processo legislativo dell'UE  
Il Comitato europeo delle regioni coordinerà i dibattiti nelle regioni in vista del processo legislativo dell'UE

Il Comitato europeo delle regioni ( CdR ) e la Conferenza delle assemblee legislative regionali europee ( CALRE ) hanno avviato oggi un progetto pilota per rafforzare il coinvolgimento dei parlamenti regionali con competenze legislative nel processo legislativo dell'UE.

L'iniziativa "Il contributo proveniente dai dibattici politici in seno ai parlamenti regionali" è stata lanciata oggi nel corso della 9 a edizione delle Assise della sussidiarietà , tenutasi presso il Senato della Repubblica italiana a Roma. I temi dei dibattiti regionali organizzati in tutta Europa saranno utilizzati per alimentare il processo legislativo dell'UE già in una fase iniziale nel corso dell'elaborazione del programma di lavoro annuale della Commissione europea. Il Comitato (l'assemblea dei governi locali e regionali dell'UE) svolgerà un ruolo di supervisione del progetto, raccogliendo i contributi; garantirà in tal modo che si dia attuazione al principio di sussidiarietà, che le decisioni siano prese il più vicino possibile ai cittadini e l'UE intervenga solo quando la sua azione sia considerata più efficace di quella a livello nazionale, regionale o locale.

Il Presidente del Comitato Karl-Heinz Lambertz , che è anche il Presidente del parlamento della Comunità germanofona del Belgio, ha dichiarato: "Quest'iniziativa è il segnale di partenza per il coinvolgimento dei parlamenti regionali nell'elaborazione delle politiche dell'UE in una fase iniziale di tale processo. Il progetto giunge al momento giusto, proprio subito prima che l'UE lanci la sua conferenza sul futuro dell'Europa per ristabilire la comunicazione con i suoi cittadini. Dobbiamo massimizzare l'impatto di ogni atto legislativo dell'UE coinvolgendo il giusto livello di governo, compresi i livelli più vicini ai cittadini (regioni e città) in tutto il processo di elaborazione delle politiche, per garantirne l'impatto sulla vita quotidiana. I risultati di questi dibattiti parlamentari regionali saranno condivisi con la Commissione europea e contribuiranno alla definizione delle politiche future. Il punto non è avere 'meno Europa', bensì un'Europa efficace che produca risultati, mettendo i cittadini al primo posto".

La Presidente del Senato italiano Maria Elisabetta Alberti Casellati ha inaugurato le Assise e ha sottolineato quanto sia urgente che l'Unione europea e i suoi Stati membri forniscano risposte adeguate alla domanda dei cittadini di contare di più nelle decisioni dell'UE.

L'iniziativa ha avuto il sostegno di Antonio Tajani , Presidente della commissione per gli affari costituzionali del Parlamento europeo: "Il progetto pilota va nella giusta direzione e mira a un maggiore coinvolgimento dei parlamenti regionali nel processo decisionale dell'UE. Il ruolo delle regioni è fondamentale per l'attuazione delle politiche dell'UE, dall'agricoltura al turismo, dai trasporti alla salute. I consiglieri regionali dovrebbero partecipare alla prossima conferenza sul futuro dell'Europa, che sarà convocata dalla Presidente von der Leyen il prossimo anno. Solo attraverso il coinvolgimento di rappresentanti democraticamente eletti possiamo avvicinare le istituzioni dell'UE ai cittadini", ha dichiarato.

Una priorità su cui ha espresso il suo completo accordo la coordinatrice della Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle regioni e delle province autonome italiane Rosetta d'Amelio : "Le Assemblee legislative regionali italiane ed europee sono pronte a dare il contributo della loro esperienza all'interno di una Conferenza sul futuro dell'Europa che, se ben concepita, potrà rappresentare uno spazio pubblico europeo, una agorà da cui ripartire", ha dichiarato la Coordinatrice.

Barbara Duden, Presidente della commissione CIVEX del Comitato europeo delle regioni e membro del Parlamento di Amburgo, ha affermato: "Il ruolo centrale degli enti locali e regionali nello strutturare la sussidiarietà attiva, che evidenzia il valore aggiunto dell'azione comune a livello dell'UE, risulta sempre più evidente, come riconoscono anche i nostri partner istituzionali. Dobbiamo quindi fare in modo che il dibattito politico costruttivo in materia, su quale sia il livello che può gestire al meglio quale tipo di problemi, non sia sostituito da norme rigide (come per esempio il principio del "one in one out"), che non rispecchiano la complessità delle questioni".

Roberto Ciambetti, presidente dell'Assemblea regionale del Veneto, Vice coordinatore della Conferenza italiana dei Presidenti delle assemblee legislative delle regioni e delle province autonome italiane, ha dichiarato: "Il nostro messaggio è che nessuna decisione accada senza coinvolgere le regioni e i parlamenti regionali europei. Noi siamo chiamati ad applicare il 70% della legislazione europea, ma non a definirla: se è così che l'Unione vuole risolvere il deficit democratico è di nuovo sulla strada sbagliata. Il Comitato delle Regioni - ha sottolineato - è uno snodo imprescindibile tra territori e istituzioni dell'Unione, ma la sua partecipazione effettiva al processo decisionale UE deve essere garantita con modalità adeguate".

I contributi dei parlamenti regionali nel corso di questo progetto saranno utilizzati per dare un apporto alla fase iniziale del processo decisionale dell'UE. Tutti i parlamenti regionali dell'UE con poteri legislativi sono invitati a partecipare al progetto contattando la segreteria della CALRE ( calre2020@parcan.es ) entro il 24 gennaio 2020 . I parlamenti partecipanti saranno selezionati poco dopo la scadenza dei dibattiti, il cui svolgimento è in programma nel periodo compreso tra il 1º marzo e il 15 maggio 2020.

Esso integra un altro progetto che il Comitato organizza, il progetto della rete di hub regionali (RegHub) avviato nel 2019, nel cui quadro 36 regioni stanno valutando l'efficacia di determinate politiche dell'UE attualmente in fase di attuazione, come gli appalti pubblici e la qualità dell'aria.

Nota per i redattori

Le Assise della sussidiarietà sono organizzate dal Comitato europeo delle regioni ogni due anni, con l'obiettivo di dare impulso al lavoro interistituzionale di controllo della sussidiarietà e di consentire un vero dialogo tra tutti i partner coinvolti in tale processo. L'evento di Roma ne rappresenta la nona edizione; ogni edizione si è tenuta in un diverso Stato membro dell'UE.

La sussidiarietà garantisce che l'UE possa intervenire solo se la sua azione è più efficace di quella nazionale, regionale o locale per affrontare determinate questioni. Si tratta di assicurare che vi sia un sufficiente valore aggiunto in tutte le azioni dell'UE.

Il concetto di sussidiarietà attiva è un nuovo metodo di lavoro che aggiunge una nuova dimensione all'approccio tradizionale alla sussidiarietà, incoraggiando tutti gli attori istituzionali, nazionali e subnazionali a contribuire in modo costruttivo per migliorare il valore aggiunto della legislazione dell'UE in tutto il ciclo di definizione delle politiche. L'approccio basato sulla sussidiarietà è stato proposto dal CdR durante i lavori della task force per la sussidiarietà, per la proporzionalità e per "Fare meno in modo più efficiente" , istituita dall'attuale presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker nel novembre 2017 e presieduta dal vicepresidente Frans Timmermans. Il concetto di sussidiarietà attiva è stato integrato nella comunicazione della Commissione europea sui principi di sussidiarietà e di proporzionalità dell'ottobre 2018.

Contatto per la stampa:

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