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I leader locali UE: per un'Europa senza amianto servono subito più fondi e norme più severe  

I leader regionali e locali dell'UE appoggiano le proposte della Commissione europea di revisione della direttiva sulla protezione dei lavoratori dagli effetti dell'amianto, sottolineando però che la direttiva tratta il problema in modo toppo frammentario. Serve invece una vera strategia europea per la rimozione dell'asbesto, che garantisca un approccio integrato delle diverse politiche e promuova in tutti gli Stati membri soluzioni sistemiche per l'inventariazione, il monitoraggio, lo smaltimento sicuro e lo stoccaggio, oltre che per l'informazione la formazione.

L'amianto è una sostanza altamente pericolosa e cancerogena ancora molto diffusa: il 78 % dei tumori professionali diagnosticati nell'UE sono correlati all'esposizione a tale sostanza; si stima che tra 4,1 e 7,3 milioni di lavoratori siano attualmente esposti a fibre di amianto nocive; il tempo medio che intercorre tra l'esposizione all'amianto e la comparsa dei primi sintomi è di 30 anni; e oltre 220 milioni di edifici o altre strutture sono stati costruiti prima che nell'UE fosse vietato (nel 2005) l'uso dell'amianto.

Nel parere sulla modifica della direttiva sull'amianto sul luogo di lavoro, adottato dal Comitato europeo delle regioni (CdR) nella sessione plenaria del 16 marzo, i leader locali e regionali esprimono pieno sostegno all'obiettivo della revisione della direttiva di migliorare la protezione dei lavoratori. Ma chiedono di ridurre in modo più deciso il livello massimo accettabile di esposizione professionale all'amianto, con un ulteriore abbassamento da introdurre tre anni dopo l'entrata in vigore della direttiva rivista.

Accanto a soglie di esposizione più severe, il Comitato europeo delle regioni chiede che l'UE vada oltre la questione della protezione dai rischi di esposizione sul luogo di lavoro, intervenendo con una strategia complessiva che preveda anche campagne di informazione e di educazione, misure sanitarie adeguate e modifiche nella gestione degli stock di amianto.

La relatrice del parere sul tema, la sindaca di Łódź Hanna Zdanowska (PL/PPE) ha espresso il suo "vivo apprezzamento per il fatto che la Commissione europea si stia adoperando per accelerare il tasso di eliminazione dell'amianto e per garantire la sicurezza dei lavoratori che si occupano della sua rimozione"."Per proteggere meglio i cittadini e i lavoratori", prosegue, "chiediamo una maggiore cooperazione a livello di Unione europea e sottolineiamo la necessità di nuovi meccanismi di sovvenzione e incentivo finanziario per i cittadini interessati a sostituire i tetti contenenti amianto. Lo Stato membro da cui provengo, la Polonia, è un paese leader nello sviluppo di soluzioni per la rimozione dell'amianto. Eppure, nonostante le molte azioni intraprese, si stima che nella mia regione – la regione di Łódź – ci vogliano ancora 102 anni per risolvere completamente il problema dell'amianto. Nell'UE il ritmo attuale con cui l'amianto viene rimosso è ancora ben lontano dall'essere sufficiente, ed è alla luce di questa insufficienza che si rende necessario ridefinire l'attuale politica dell'UE in materia".

Nella stessa sessione plenaria Jan Sipior, sindaco della città polacca di Szczucin, in cui nel 1959 ha iniziato l'attività uno stabilimento di produzione di amianto-cemento, ha condiviso la sua esperienza nel ridurre i rischi per la salute degli abitanti della città gestire in sicurezza i rifiuti di amianto:"l'amianto è un assassino spietato e silenzioso, che è ancora presente nell'ambiente abitato dall'uomo e che, nella maggior parte dei casi, colpisce chi non è consapevole dei rischi che esso pone. Il rischio stimato di morte per mesotelioma (un cancro indotto dall'amianto) tra gli abitanti di Szczucin è circa 100 volte superiore rispetto a quello medio nella popolazione polacca. Tuttavia, per quanto gravi, i pericoli derivanti dall'amianto non sono insormontabili. E la ricetta consiste nel formare i cittadini su come gestire in maniera sicura questa sostanza e sui mezzi per eliminarla in modo sistematico dall'ambiente umano. Un compito, questo, in cui l'Unione Europea deve continuare a essere il maggiore alleato degli enti locali e regionali, sia per il sostegno finanziario, sia per la riforma legislativa".

I rappresentanti locali hanno chiesto inoltre misure per rendere più rapida e sicura la rimozione dell'amianto grazie a una maggiore sensibilizzazione e protezione dei lavoratori e dei residenti (compresi i dipendenti delle amministrazioni locali e regionali e gli operatori sanitari). Allo stesso tempo, hanno messo in evidenza la necessità di un trattamento sanitario e terapeutico specifico per le persone colpite da malattie correlate all'amianto.

Nel parere si chiede un maggiore impegno per monitorare in modo più efficace la rimozione dell'amianto, migliorare l'accesso degli enti locali e regionali ai fondi strutturali e d'investimento europei (fondi SIE) per realizzare piani di rimozione sicura dell'amianto. In particolare, si chiede la definizione di un quadro finanziario che utilizzi i fondi SIE per sostenere i proprietari degli edifici, collegando così la rimozione sicura dell'amianto ad altre politiche e programmi pubblici (ad esempio in materia di efficienza energetica, migliori condizioni di vita, alloggi sociali e prevenzione delle malattie).

Qualche informazione in più:

Benché nell'UE l'amianto sia vietato in tutte le sue forme fin dal 2005, esso rimane presente negli edifici più vetusti. La sua presenza rappresenta una minaccia per la salute, in particolare quando i materiali che lo contengono vengono "disturbati" e rilasciano quindi fibre di amianto che possono essere inalate, ad esempio nel corso di lavori di ristrutturazione.

La comunicazione della Commissione europea intitolata Costruire un futuro senza amiantoaffronta il problema dell'amianto in maniera completa – dal miglioramento delle diagnosi e del trattamento delle malattie causate dall'asbesto all'individuazione, alla rimozione sicura e al trattamento dei rifiuti dell'amianto – e il suo testo è consultabile qui,così come quello della proposta di modifica della direttiva sull'amianto sul luogo di lavoro intesa a migliorare la protezione dei lavoratori riducendo significativamente il limite massimo ammissibile di esposizione professionale all'amianto.

Materiale informativo: ordine del giorno e pareri ed emendamenti della sessione plenaria.

Trasmissione in streaming: sul sito web del CdR.

Contatto stampa:

Wioletta WOJEWODZKA

Tel. +32 (0) 473 84 39 86

Wioletta.WOJEWODZKA@cor.europa.eu

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