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Il pilastro europeo dei diritti sociali deve essere attuato in partenariato ‎ con gli enti locali e regionali  

Le regioni e le città sono pronte a fare la loro parte nella costruzione di un'Europa sociale forte che garantisca transizioni e una ripresa giuste dopo la crisi della pandemia di COVID-19. Il piano d'azione per l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali presentato oggi dalla Commissione europea fissa tre ambiziosi obiettivi principali che dovrebbero guidare le decisioni politiche degli Stati membri e delle loro regioni in vista del conseguimento degli obiettivi del pilastro, anche attraverso il pieno utilizzo dei diversi fondi dell'UE per sbloccare gli investimenti sociali.

I nuovi obiettivi prevedono che entro il 2030 almeno il 78% della popolazione dell'UE di età compresa tra i 20 e i 64 anni abbia un lavoro, almeno il 60% di tutti gli adulti partecipi ad attività di formazione ogni anno e il numero di persone a rischio di povertà o di esclusione sociale diminuisca di almeno 15 milioni. La Commissione ha inoltre presentato una raccomandazione relativa a un sostegno attivo ed efficace all'occupazione (EASE) che mira a fornire orientamenti per il passaggio dalle misure di emergenza a posti di lavoro sostenibili e adeguati alle esigenze future.

Il Presidente del Comitato europeo delle regioni (CdR) Apostolos Tzitzikostas ha dichiarato: " L'emergenza sanitaria causata dalla pandemia di COVID sta diventando un'emergenza sociale. Dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti disponibili per salvaguardare i posti di lavoro, combattere la povertà e proteggere i più vulnerabili. Il piano d'azione fissa obiettivi ambiziosi che possiamo raggiungere solo collaborando a tutti i livelli di governance — europeo, nazionale e locale — e utilizzando appieno i diversi fondi dell'UE per sbloccare gli investimenti sociali. Siamo pronti ad essere partner fondamentali nell'attuazione del piano d'azione per garantire che risponda alle esigenze dei nostri cittadini e garantisca una ripresa equa e inclusiva ".

La presidenza portoghese del Consiglio dell'UE ha chiesto al CdR di elaborare un parere sull'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali secondo una prospettiva locale e regionale. La sua adozione è prevista per la sessione plenaria di maggio, pochi giorni prima del vertice sociale dell'UE che si terrà a Porto il 7-8 maggio.

La relatrice Anne Karjalainen (FI/PSE), membro del consiglio comunale di Kerava e presidente della commissione Politica sociale, occupazione, istruzione, cultura e ricerca (SEDEC) del CdR, ha dichiarato: " Il piano d'azione è uno strumento molto atteso per tradurre in azioni concrete sul campo i principi alla base della nostra visione di un'Europa sociale equa e inclusiva, resiliente alle crisi. Gli enti locali e regionali sono fondamentali non solo per attuare il piano d'azione, ma anche per monitorare i progressi compiuti per quanto riguarda il pilastro europeo dei diritti sociali. Pertanto, la necessità di una governance multilivello effettiva, anche attraverso l'applicazione del principio di partenariato, dovrebbe essere pienamente riconosciuta nel piano d'azione ".

Sebbene la Commissione proponga una versione riveduta del quadro di valutazione della situazione sociale per sostenere la realizzazione degli obiettivi del pilastro, il CdR teme che si misurino solo i progressi compiuti a livello nazionale e deplora la mancanza di indicatori relativi alle disparità regionali nell'attuale proposta. Il primo quadro di valutazione della situazione sociale regionale elaborato dal CdR nel 2019 ha evidenziato notevoli differenze all'interno dei singoli Stati membri. Il CdR è fermamente convinto che il monitoraggio regionale sia necessario per garantire che il pilastro sociale sia attuato a tutti i livelli e che gli investimenti regionali siano orientati alla realizzazione dei principi del pilastro.

Contatto stampa:

Lauri Ouvinen

Tel. +32 473536887

lauri.ouvinen@cor.europa.eu

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