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La riforma dell'Unione economica e monetaria dovrebbe permettere agli enti locali e regionali di investire nel futuro dell'Europa  

Il 30 novembre il Comitato europeo delle regioni (CdR), l'Assemblea dei rappresentanti locali e regionali dell'UE, ha adottato la propria posizione sull'approfondimento dell'Unione economica e monetaria (UEM) dopo un dibattito con il commissario europeo per gli Affari economici e finanziari Pierre Moscovici. Secondo i rappresentanti locali e regionali dell'Unione europea, la stabilizzazione, la convergenza, la resilienza nel far fronte agli shock e la flessibilità delle regole di bilancio sono le priorità da perseguire e la strada per rilanciare gli investimenti e sostenere l'erogazione di servizi pubblici di qualità.

Il futuro dell'UEM avrà un impatto diretto sulla capacità di investimento degli enti locali e regionali e, di conseguenza, sulla loro capacità di garantire i servizi pubblici. Per questo il CdR, in un parere elaborato da Christophe Rouillon (FR/PSE), vicepresidente dell'Associazione dei sindaci francesi e sindaco di Coulaines, chiede di aumentare la resilienza della zona euro garantendole finanziamenti sufficienti.

Nel suo intervento al dibattito che si è svolto a Bruxelles, il Presidente del Comitato Karl-Heinz Lambertz ha affermato che "la storia dell'Unione economica e monetaria non può riassumersi alla sola austerità. L'UEM deve promuovere la convergenza verso l'alto, ridurre le disparità economiche e sociali nella zona euro, rafforzare i diritti sociali e sostenere la crescita delle nostre economie locali. Questo è il motivo per cui le regioni e le città dell'UE sono a fianco del commissario Moscovici nel suo impegno per dare ai paesi della zona euro nuovi strumenti di stabilizzazione e di investimento, sostenuti da un bilancio adeguato. Se vogliamo che i governi locali e regionali forniscano servizi pubblici di qualità e che i cittadini siano consapevoli del valore aggiunto che apporta l'UE, dobbiamo potenziare la capacità degli enti territoriali di garantire quei servizi e quel valore aggiunto".

Nell'esaminare insieme ai leader locali dell'UE gli elementi essenziali delle proposte di riforma sul futuro dell'UEM che saranno presentate il 6 dicembre, il commissario europeo Moscovici ha dichiarato: "In questo momento la zona euro beneficia di una crescita forte, ma su di essa pesano ancora persistenti divergenze sul piano economico e sociale. Questi squilibri non sono più sostenibili e rischiano di fomentare le divisioni politiche. Quella che vogliamo costruire non è un'unione dei trasferimenti, ma un'unione della convergenza, che coniughi più efficacemente responsabilità e solidarietà, condivisione dei rischi e riduzione dei rischi. Sono convinto che tanto le prime come le seconde siano due facce della stessa medaglia".

Il Comitato è favorevole a trasformare l'attuale Meccanismo europeo di stabilità (MES) in un vero e proprio fondo dotato di risorse sufficienti per aiutare gli Stati membri che hanno risentito degli shock e della crisi. Le regioni e le città precisano però che questo nuovo fondo dovrà accelerare il processo di convergenza e coadiuvare la politica di coesione dell'UE nello stimolare gli investimenti locali e regionali. In questa prospettiva, il patto di stabilità e crescita dovrebbe essere più flessibile per consentire di rilanciare gli investimenti a tutti i livelli. Gli investimenti realizzati dagli enti locali e regionali non dovrebbero rientrare nel deficit strutturale per l'obiettivo a medio termine (OMT), mentre il cofinanziamento nazionale e regionale dei fondi strutturali e di investimento dell'UE andrebbe escluso dal calcolo delle spese strutturali.

La futura UEM, quindi, non dovrebbe mettere in moto un processo di centralizzazione degli investimenti dell'UE: "Dobbiamo assicurarci che la convergenza non sia limitata a interpretazioni macroeconomiche a livello nazionale e che sia compatibile con la visione della coesione promossa dai fondi della politica regionale. In altre parole: il bilancio della zona euro non deve essere finanziato da tagli alle risorse per la politica di coesione" , ha sottolineato il relatore del parere sull'UEM, aggiungendo che "gli enti locali e regionali concordano con i cittadini nel chiedere riforme che puntino a rendere la politica economica e monetaria dell'UE più democratica e più trasparente. Per questo l'UEM ha bisogno di un autentico sistema di governance democratica, nel cui ambito il Parlamento europeo deve svolgere un ruolo più importante".

Il parere adottato oggi rappresenta il contributo delle città e delle regioni dell'UE al processo di elaborazione strategica avviato con il documento di riflessione sull'approfondimento dell'Unione economica e monetaria, pubblicato dalla Commissione europea lo scorso maggio.

Contatti stampa :

Pierluigi Boda

Tel. +32 (0) 473 851 743

pierluigi.boda@cor.europa.eu

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