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L'UE deve sostenere le città e le regioni per contrastare gli effetti della Brexit  
In un dibattito che ha messo in luce le persistenti incertezze per i cittadini e per l'economia, Michel Barnier si è rallegrato degli sforzi compiuti per garantire un recesso ordinato del Regno Unito.

Il 6 dicembre i leader regionali e locali hanno esortato l'Unione europea a prendere delle misure per attenuare l'impatto del recesso del Regno Unito e ad adottare un bilancio che stimoli le economie regionali. Questo il messaggio emerso dal dibattito svoltosi a Bruxelles con Michel Barnier, durante il quale il capo negoziatore dell'UE con il Regno Unito è stato elogiato per aver ottenuto un accordo che limita i rischi per l'UE - e per la Repubblica d'Irlanda in particolare - nonché per aver tenuto conto, nel corso dei negoziati, degli interessi delle città e delle regioni.

Barnier è intervenuto al Comitato europeo delle regioni (CdR), l'assemblea degli enti locali e regionali dell'UE, pochi giorni dopo che i capi di Stato e di governo degli Stati membri hanno approvato l'accordo di recesso, che l'11 dicembre sarà sottoposto al Parlamento britannico per la prima tappa del processo di ratifica. L'accordo è un preludio ai colloqui sulle relazioni a lungo termine tra il Regno Unito e l'UE che, come Barnier ha dichiarato al CdR nel marzo 2017 , dovranno essere "ambiziosi" in materia di commercio, ricerca e innovazione, azione per il clima, cooperazione internazionale e sviluppo e sicurezza.

Michel Barnier, capo negoziatore dell'UE ed ex commissario europeo allo Sviluppo regionale, ha affermato : "Si tratta di un accordo equilibrato; ed è anche l'unico accordo possibile e il migliore possibile. Esso rispetta i principi dell'UE e tiene conto nel contempo dei limiti invalicabili posti dal Regno Unito. Nell'attuale periodo di programmazione dell'UE 2014-2020 abbiamo convenuto che tutti gli impegni assunti dai 28 saranno onorati dai 28, garantendo la stabilità finanziaria. L'accordo salvaguarda la concorrenza leale e mantiene intatte le opportunità di cooperazione con le città, le regioni o le università del Regno Unito. Esso preserva il dinamismo economico dei nostri territori, alcuni dei quali hanno stretti rapporti commerciali con il Regno Unito. Senza la ratifica, tuttavia, non vi sarà alcun accordo di recesso o periodo di transizione. Quest'ultimo scenario non può essere escluso, e pertanto è necessario che tutte le regioni e le città siano ben preparate".

Karl-Heinz Lambertz (BE/PSE), Presidente del CdR e senatore nel Parlamento federale belga, nel quale rappresenta la comunità germanofona del paese, ha dichiarato: "L'accordo di recesso offre il miglior compromesso possibile nel quadro di un negoziato complesso, ma il suo impatto sarà comunque avvertito in tutte le regioni dell'UE a 27 e del Regno Unito. Non ci saranno vincitori dopo la Brexit, e l'UE deve fare tutto il possibile per attenuare i danni. Essere preparati significa coinvolgere tutti i livelli di governo. Ora l'UE deve concordare un bilancio di lungo periodo più ambizioso e, per ridurre l'incertezza, garantire che esso sia approvato prima delle elezioni europee. Questo è un altro motivo per cui nel bilancio dell'UE per il periodo successivo al 2020 non devono essere apportati tagli ai fondi per lo sviluppo regionale. Tutte le parti interessate devono prestare attenzione all'appello delle regioni a favore di negoziati più inclusivi, in particolare visto che diversi parlamenti regionali saranno coinvolti nell'approvazione di qualsiasi futuro accordo commerciale tra l'UE e il Regno Unito".

Da quando Barnier è intervenuto al CdR nel marzo 2017, il CdR ha realizzato una mappatura volta a valutare il possibile impatto del recesso del Regno Unito per le regioni e le città. Il Comitato, che ha incontrato i rappresentanti delle amministrazioni e dei governi locali con poteri devoluti del Regno Unito, ha inoltre condotto un sondaggio economico tra gli enti locali e regionali e le camere di commercio locali, e ha commissionato uno studio sull'impatto della Brexit su alcune regioni specifiche (in Belgio, Germania, Francia, Polonia e Spagna) e su una serie di settori in tutta l'UE (trasporti, macchinari, elettronica, prodotti alimentari, prodotti chimici, tessili e mobili). Nel maggio 2018 il CdR ha adottato una risoluzione politica in cui chiede all'UE di garantire che gli enti locali e regionali non siano "lasciati soli" di fronte alle sfide poste dall'uscita del Regno Unito dall'UE .

Il CdR ha chiesto che il bilancio dell'UE per il periodo 2021-27 sia equivalente all'1,3 % del reddito nazionale lordo dell'UE dopo il recesso del Regno Unito.

Contatti stampa:

Andrew Gardner

Tel. +32 473 843 981

andrew.gardner@cor.europa.eu

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