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Tagli ai finanziamenti accettabili solo nel caso di violazioni sistemiche dello Stato di diritto  
Un monitoraggio più capillare da parte dell'UE andrebbe a vantaggio dei cittadini, della democrazia locale e delle economie locali.

I leader locali e regionali di tutta l'Unione europea hanno appoggiato le proposte della Commissione europea e del Parlamento europeo volte a rafforzare lo Stato di diritto, compresa la possibilità di sanzionare gli Stati per violazioni "gravi e sistemiche". Il Comitato europeo delle regioni (CdR) ha inoltre esortato le istituzioni dell'UE a promuovere la cultura del rispetto dello Stato di diritto coinvolgendo maggiormente le comunità locali, comprese le amministrazioni pubbliche e le "reti" di difensori civici che operano a livello locale e regionale.

Le raccomandazioni , adottate il 12 febbraio nel corso della prima sessione plenaria del nuovo mandato quinquennale del CdR, hanno sottolineato la necessità di un processo di monitoraggio più ampio, più approfondito e sostenuto da risorse adeguate. Questo processo dovrebbe sfociare in una valutazione oggettiva e trasparente – fondata, ad esempio, sull'elenco di criteri per la valutazione dello Stato di diritto ( Rule of law checklist ) elaborato dal principale organo europeo di monitoraggio dei diritti umani, il Consiglio d'Europa – che preveda una serie di incontri annuali da tenere a livello regionale e nazionale. Il processo culminerebbe in una manifestazione annuale che si svolgerebbe in una città particolarmente impegnata nel rispetto dei principi della buona governance. Il parere del CdR evidenzia in particolar modo l'importanza di consultare le reti giudiziarie e le associazioni di avvocati locali, e di fornire un maggiore sostegno finanziario alla società civile e ai media indipendenti, soprattutto a livello locale.

Il parere è stato presentato da Christophe Rouillon , presidente del gruppo del Partito dei socialisti europei del CdR e sindaco di Coulaines (Francia), che ha affermato: "Lo Stato di diritto non è solo uno dei valori comuni fondamentali dell'Unione europea, ma è anche una condizione essenziale per il suo funzionamento. La società civile e gli enti locali e regionali svolgono un ruolo importante nel rafforzamento dello Stato di diritto. Crediamo che le sanzioni siano necessarie per coloro che violano lo Stato di diritto, vale a dire per i responsabili della violazione e non per le vittime. Il Comitato europeo delle regioni da tempo chiede con forza che le regioni e le città d'Europa non siano sanzionate per violazioni dello Stato di diritto da parte dei governi nazionali. Questo parere definisce delle modalità che permettono di contribuire alla difesa e alla promozione di una cultura del diritto grazie a una cooperazione più approfondita con le comunità locali, vale a dire la loro società civile, i loro patrocinatori e le loro amministrazioni pubbliche".

Rouillon ha poi aggiunto: "Le nostre raccomandazioni sono importanti per due motivi: in primo luogo, il parere mostra che i responsabili politici locali e regionali di tutta Europa sostengono gli sforzi volti a rafforzare lo Stato di diritto. In secondo luogo, queste raccomandazioni suggeriscono una serie di idee specifiche per le azioni da intraprendere a livello locale e regionale. Rafforzare lo Stato di diritto non è solo una questione di principio, bensì anche una questione di utilizzo ottimale delle risorse. Riteniamo che trasferire fondi attraverso sistemi fondati su autorità pubbliche deboli e, in alcuni casi, su sistematiche violazioni dello Stato di diritto sia controproducente e rischi di minare la fiducia dei cittadini europei, fiducia su cui si fonda il progetto di integrazione. Un monitoraggio più capillare e approfondito da parte dell'UE andrebbe a vantaggio dei cittadini, della democrazia locale e delle economie locali".

Il parere, che è stato avviato ed elaborato da Franco Iacop (PSE), membro di spicco del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, è stato poi presentato da Christophe Rouillon, poiché il mandato di Iacop al CdR si è concluso a dicembre.

Le raccomandazioni riflettono la convinzione che, alla luce della realtà della governance europea che coinvolge i responsabili politici a livello europeo, nazionale, regionale e locale nonché le amministrazioni pubbliche, il monitoraggio dello Stato di diritto non si debba limitare al livello nazionale. Seguendo la stessa logica, il CdR ha chiesto che l'UE stessa, in quanto persona giuridica, sia soggetta a monitoraggio, invitandola a riavviare il processo di adesione alla Corte europea dei diritti dell'uomo.

Tra le idee che, a giudizio del CdR, potrebbero essere approfondite vi è la proposta di valutare i modi per sfruttare "il potenziale" dell'Agenzia per i diritti fondamentali dell'Unione nell'ambito del sistema di monitoraggio. Il CdR ha inoltre osservato che un progetto pilota, con la partecipazione di un gruppo selezionato di enti locali e regionali, potrebbe contribuire a precisare ulteriormente i criteri per la valutazione dello Stato di diritto.

Contatti stampa:

Andrew Gardner

Tel. +32 473 843 981

andrew.gardner@cor.europa.eu

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