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L'UE deve destinare molte più risorse all'integrazione dei migranti  
I leader locali e regionali dell'UE mettono in guardia contro gli squilibri nei piani di finanziamento dell'Unione in materia di controllo delle frontiere e gestione della migrazione

I dirigenti locali e regionali hanno esortato l'Unione europea ad aumentare di quasi 6 miliardi di euro la dotazione di bilancio del Fondo Asilo e migrazione per il periodo 2021-2027. Ammonendo i decisori europei a non "insistere oltremisura sul controllo delle frontiere", i leader hanno poi chiesto che all'incirca un terzo delle risorse del Fondo venga destinato alla gestione della migrazione legale e al sostegno dell'integrazione, e che una quota della spesa per l'integrazione sia resa obbligatoria.

Queste richieste del Comitato europeo delle regioni (CdR), formulate in una serie di raccomandazioni adottate il 9 ottobre, giungono a un mese di distanza dalle dichiarazioni del Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, secondo cui il Fondo Asilo e migrazione dovrebbe ricevere 10,4 miliardi di euro nell'arco di sette anni, pari ad un incremento del 51 %. In una delle sue raccomandazioni, adottata in forma di emendamento , il CdR propone che il Fondo disponga di un bilancio di quasi 16,2 miliardi di euro, un netto aumento che costituisce la risposta alla proposta della Commissione di incrementare del 240 %, attraverso un ventaglio di diversi fondi, le risorse per i controlli alle frontiere.

Il relatore generale del CdR per il parere sul Fondo Asilo e migrazione , il sindaco di Pirano Peter Bossman (SI/PSE), ha osservato: "Tutti noi auspichiamo una gestione della migrazione efficiente e coordinata, ma queste proposte hanno bisogno di essere ancora notevolmente migliorate prima di poter affermare che le risorse dell'UE verranno spese in modo ragionevole e adeguato. La gestione dei flussi migratori impone di affrontare in maniera convincente tutti gli aspetti del fenomeno: la migrazione irregolare e quella legale, l'asilo, l'integrazione, ma anche le cause profonde dei movimenti migratori. La decisione di non far figurare più il termine "integrazione" nella denominazione del Fondo è assai eloquente e desta preoccupazione, e il nostro timore è che l'impostazione generale dello strumento sia incentrata più sull'innalzare muri che sulla ricerca di un approccio equilibrato alla gestione della migrazione. L'Europa deve condurre una seria riflessione su come integrare i nuovi arrivati che vivono già nelle nostre comunità".

"Inoltre - ha proseguito il relatore Bossman - un coordinamento efficace richiede la collaborazione con gli enti locali e regionali, ai quali compete, ad esempio, la maggior parte delle misure di integrazione a breve termine. Purtroppo le attuali proposte della Commissione non hanno tenuto conto delle nostre ripetute richieste di affidare alle città e alle regioni un loro ruolo specifico nella gestione del Fondo. Gli enti locali e regionali hanno dato un enorme contributo allo sforzo dell'UE di offrire accoglienza e un alloggio, integrare e dare un lavoro ai profughi e ai migranti arrivati nel 2015. Riformare una politica complessa nel bel mezzo di una crisi è difficile, ma ci auguriamo che oggi - con la significativa riduzione del numero di arrivi che si può osservare - i decisori dell'UE siano capaci di mettere a punto una riforma che sia ben calibrata e valorizzi la collaborazione con i responsabili politici sul campo".

Tra le altre proposte avanzate dal Comitato, anche quella che le città e le regioni possano attingere direttamente ai fondi europei durante le crisi, affinché le risorse arrivino molto rapidamente agli enti che sono confrontati a particolari difficoltà. Come elemento di promozione di una politica migratoria globale da parte dell'Europa, il CdR ha raccomandato che gli Stati membri che si discostano dagli orientamenti di spesa indicati debbano motivarlo "in maniera dettagliata", spiegando "in che modo garantiranno che questa loro scelta non pregiudichi il conseguimento" degli obiettivi del Fondo Asilo e migrazione.

Oggi le risorse del Fondo vengono destinate, ad esempio, a migliorare i servizi di accoglienza e di alloggio per i richiedenti asilo, all'assistenza alle persone vulnerabili, allo scambio di informazioni e alla cooperazione tra gli Stati membri e a campagne d'informazione nei paesi terzi.

Il parere sul Fondo Asilo e migrazione fa parte di un pacchetto di documenti elaborati dal Comitato europeo delle regioni in risposta alle proposte della Commissione sul bilancio dell'UE per il periodo 2021-2027. Il 9 ottobre il CdR ha adottato anche una serie di altre raccomandazioni sia sulla proposta complessiva di bilancio che su determinate parti di tale proposta, e cioè: Orizzonte Europa, sul tema della ricerca ; il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) ; il programma Diritti e valori ; e il futuro del programma LIFE (Programma per l'ambiente e l'azione per il clima) .

Sempre il 9 ottobre, il Presidente del CdR Karl-Heinz Lambertz ha pronunciato un importante discorso in cui ha delineato il punto di vista dei governi locali e regionali sullo stato dell'Unione europea, e si è dichiarato a favore del lancio di "una campagna per dare maggiore visibilità ai progetti di integrazione che vengono attuati nelle nostre città e regioni".

Durante il dibattito sulla migrazione alla plenaria del CdR del 10 ottobre sono stati segnalati diversi esempi dell'operato degli enti locali e regionali in questo campo. In particolare, Maria Angeles Elorza Zubiria (ES/ALDE) ha descritto in dettaglio una nuova iniziativa di integrazione avviata dal governo regionale dei Paesi Baschi, Basilio Horta (PT/PSE) ha illustrato il piano per l'accoglienza e l'integrazione dei migranti predisposto dalla città portoghese di Sintra, e il membro fiammingo Luc Van den Brande (BE/PPE) ha messo l'accento sull'interesse che presenta l'istituzione di partenariati tra governi locali europei e africani quale contributo alla gestione della migrazione.

Contatti stampa:

Andrew Gardner

Tel. +32 473 843 981

andrew.gardner@cor.europa.eu

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