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Le città e le regioni dell'UE sono pronte ad affrontare la sfida degli investimenti  

Ridurre la burocrazia, migliorare le conoscenze e le capacità delle amministrazioni locali e regionali, accrescere la consapevolezza circa gli strumenti d'investimento dell'UE e adattare la governance economica: è in questo modo che si contribuirà a ritrovare gli investimenti mancanti nell'economia europea. Questo, in sintesi, è il messaggio inviato dai leader locali e regionali nel parere sulla carenza di investimenti e nella risoluzione sull'analisi annuale della crescita per il 2017, adottati durante la sessione plenaria del Comitato europeo delle regioni (CdR) alla presenza del vicepresidente della BEI Vazil Hudak.

 

L'economia dell'UE è in fase di ripresa, malgrado una crescente incertezza a livello mondiale. I tassi di disoccupazione sono tuttavia ancora troppo elevati in quasi tutte le regioni europee e i vari anni di investimenti insufficienti (la "carenza di investimenti") gravano ancora pesantemente sulla competitività e la coesione dell'Europa.

 

" Rispetto al periodo precedente la crisi economica e finanziaria, l'economia europea risente di una carenza di investimenti pubblici e privati stimata a circa 250 miliardi di euro . Le regioni e le città hanno bisogno di finanziamenti per andare avanti. In quanto responsabile politico locale proveniente dalla città finlandese di Espoo, so che le risorse sono limitate e i servizi sono esposti a pressioni. L'invecchiamento delle infrastrutture e l'insufficienza di investimenti nella transizione digitale ed ecologica e nell'innovazione non comportano soltanto un rallentamento della ripresa, ma mettono anche in pericolo la competitività dell'Europa e il suo potenziale futuro in termini di crescita e innovazione ", ha affermato Markku Markkula, Presidente del CdR e relatore del parere sul tema Far fronte alla carenza d'investimenti: come affrontare le sfide? (cfr. l'infografica).

 

"La carenza di investimenti è una realtà che riguarda molte parti del continente europeo. Pertanto, è ancora assolutamente necessario che la BEI eroghi un volume di credito maggiore per stimolare l'economia. Gli investimenti intelligenti e sostenibili sono tuttavia possibili solo se ci sono progetti. In molte parti dell'UE si rileva che le capacità richieste, sul piano sia tecnico che finanziario, per la preparazione dei progetti sono scarse. È per questo motivo che la BEI intende potenziare considerevolmente la sua offerta di consulenza, non soltanto presso la sede in Lussemburgo ma anche a livello locale in tutta l'Europa ", ha dichiarato Vazil Hudak , vicepresidente della Banca europea per gli investimenti (BEI).

 

Poiché agli enti locali e regionali è riconducibile oltre la metà (54 %) degli investimenti pubblici, è possibile che spesso gli ostacoli insorgano a livello di città e regione, ma è quindi anche a questo livello che si possono trovare le soluzioni, ha affermato Markkula . "Gli investimenti strategici in contesti globali complessi richiedono nuovi tipi di capacità amministrative e gestionali. Troppo spesso gli investimenti sia pubblici che privati sono frenati dalla mancanza di consapevolezza e di conoscenza a livello locale e regionale in rapporto ai fondi dell'UE e alle opportunità di finanziamento e investimento" .

 

Delle 178 questioni connesse al territorio sollevate nelle raccomandazioni per paese del 2016 nel quadro del semestre europeo, quasi il 60 %, si riferisce agli ostacoli agli investimenti sotto forma di regolamenti gravosi, di qualità insufficiente della pubblica amministrazione e di barriere specifiche all'interno del mercato del lavoro e nel reperimento di finanziamenti per le piccole e medie imprese. Nel parere e nella risoluzione adottati i membri del CdR chiedono riforme strutturali di largo respiro. Si propone, ad esempio, di:

 

in rapporto alla capacità amministrativa:

- ridurre l'eccessiva burocrazia per rendere il contesto d'investimento più accessibile

- emulare e ampliare lo strumento "TAIEX REGIO PEER 2 PEER"

- sostenere la piattaforma Fi-Compass, nonché gli strumenti finanziari "standardizzati" della Commissione

- istituire un quadro di valutazione europeo per gli investimenti locali e regionali che riporti anche i dati sui progetti di investimento in corso, le testimonianze in proposito e le preoccupazioni a livello di base

 

in rapporto alla mancanza di consapevolezza:

- fare un uso migliore del portale dei progetti di investimento europei, che mira a colmare il divario tra i promotori dei progetti in cerca di finanziamenti e gli investitori

- istituire il ruolo di "ambasciatore del CdR" per il programma InvestEU a favore degli enti locali e regionali

- decentrare i servizi per la fornitura di consulenze e competenze, rafforzando nel contempo il ruolo del polo europeo di consulenza sugli investimenti allo scopo di affrontare lo squilibrio geografico del FEIS

- favorire i collegamenti transfrontalieri e la cooperazione multilivello attraverso la promozione attiva degli investimenti interregionali per accelerare il mercato unico paneuropeo e l'Unione dei mercati dei capitali

 

in rapporto agli strumenti finanziari:

- orientare gli strumenti d'investimento europei verso prestiti e strumenti finanziari innovativi, ove opportuno

- assicurare che la politica di coesione dell'UE dopo il 2020 continui ad essere la colonna portante della politica dell'UE in materia di investimenti

- procedere a un'ulteriore semplificazione dei fondi dell'UE a gestione concorrente

- realizzare una valutazione e una regolazione puntuale ("fine tuning") degli strumenti esistenti, come i fondi per la coesione e il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) affinché funzionino in modo complementare, pur operando in sinergia

 

in rapporto alla governance economica:

- non sospendere i pagamenti a titolo dei fondi SIE come diretta conseguenza della condizionalità macroeconomica nell'ambito del patto di stabilità e crescita

- utilizzare pienamente la flessibilità consentita dal Patto di stabilità e di crescita ed escludere gli investimenti effettuati dagli enti locali e regionali nel quadro dei fondi SIE dai calcoli per stabilire i valori massimi del disavanzo e del debito

- coinvolgere in modo più stretto e strutturato gli enti locali e regionali nel semestre europeo attraverso un codice di condotta

- inserire obiettivi minimi in termini di investimenti pubblici nelle raccomandazioni specifiche per paese del semestre europeo

- presentare un Libro bianco che definisca una tipologia a livello dell'UE per la qualità degli investimenti pubblici che riconosca il ruolo importante e crescente degli enti regionali e locali nella pianificazione e attuazione degli investimenti pubblici.

 

 

Persona da contattare:
Carmen Schmidle
Tel. +32 (0)2 282 2366
carmen.schmidle@cor.europa.eu

 

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