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I governi locali chiedono all'UE un accesso preferenziale ai finanziamenti per l’adattamento ai cambiamenti climatici  

Il decennio scorso ha registrato le temperature più alte da quando questi dati vengono rilevati a livello mondiale. I cambiamenti climatici provocano squilibri delle temperature medie ed estreme, la modifica dei livelli delle precipitazioni, il riscaldamento degli oceani, l'innalzamento del livello del mare e la riduzione del manto nevoso nonché della banchisa e delle calotte polari. Dato che questi fenomeni climatici hanno un impatto prima di tutto in ambito locale, i membri dell’Assemblea dei rappresentanti locali e regionali dell’UE partecipano alla revisione in corso della strategia UE di adattamento ai cambiamenti climatici. Nel corso dell'ultima sessione plenaria il Comitato europeo delle regioni ha adottato una serie di raccomandazioni in materia.

 

Per rafforzare la strategia UE di adattamento ai cambiamenti climatici, le città e le regioni caldeggiano, tra l'altro, la cooperazione con le compagnie di assicurazione nel campo della prevenzione dei rischi, l'elaborazione di proiezioni sul clima, la promozione di iniziative di divulgazione dei dati sui rischi climatici e l'adozione di quadri di valutazione dei rischi e della vulnerabilità, oltre che la creazione di reti di servizi climatici. Il contributo dei governi locali giunge al momento opportuno, visto che nel corso del 2017 la Commissione dovrà riferire al Parlamento europeo e al Consiglio sull'attuazione della strategia di adattamento.

 

"Uno dei punti essenziali che dobbiamo affrontare nell'attuare la strategia di adattamento ai cambiamenti climatici è quello del finanziamento dell'azione per il clima", ha sottolineato Sirpa Hertell (FI/PPE), consigliere comunale di Espoo e relatrice del parere sul tema Verso una nuova strategia UE di adattamento ai cambiamenti climatici: un approccio integrato. "Non possiamo che compiacerci degli strumenti di finanziamento di cui dispone l'UE per sostenere gli sforzi di adattamento ai cambiamenti climatici da parte degli enti locali e regionali - ad esempio, i fondi strutturali e d'investimento europei (fondi SIE), Orizzonte 2020, LIFE, il Fondo di solidarietà dell'UE o lo strumento di finanziamento del capitale naturale -, eppure accedere a questi fondi è ancora assai complicato. Dobbiamo prendere in considerazione l'idea di rivedere i prerequisiti per un accesso più rapido ai finanziamenti da parte di quegli enti locali e regionali impegnati nell'azione per il clima che hanno già provveduto ad una valutazione approfondita dei rischi e delle vulnerabilità o hanno messo a punto un piano d'azione sull'adattamento ai cambiamenti climatici", raccomanda Sirpa Hertell, e aggiunge: "Dobbiamo definire nuovi metodi più efficienti per accelerare le azioni di adattamento ai cambiamenti climatici".

 

Il CdR sollecita inoltre la Commissione a fornire ulteriore sostegno alle città e alle regioni in materia di proiezioni climatiche e di valutazione dei rischi, potenziando la ricerca sull'individuazione di adeguati strumenti e metodi di modellizzazione dei rischi e dando impulso allo sviluppo di scenari di impatto climatico a livello macroregionale nonché alla creazione di reti di servizi climatici nel quadro del programma di finanziamento Orizzonte 2020. Le reti di servizi climatici riunirebbero le competenze di esperti e fornitori di dati per la raccolta e l'analisi delle informazioni e renderebbero le conoscenze esistenti accessibili per i responsabili politici locali e regionali.

 

Il Comitato invita poi la Commissione a valutare i meccanismi di assicurazione che potrebbero incentivare la prevenzione dei rischi e sostenere la riduzione dei danni, e ad adoperarsi affinché le compagnie assicurative condividano con il settore pubblico le loro conoscenze e competenze in materia di modellizzazione del rischio e di gestione del rischio di catastrofi. Nel rivedere la strategia dovrebbero essere ulteriormente promossi i partenariati di successo esistenti, perché possano ispirare e motivare altri esempi. Anche i leader locali fanno presente che città e regioni ritenute "ad alto rischio" dalle compagnie di assicurazione devono affrontare particolari ostacoli agli investimenti e allo sviluppo, e invitano la Commissione a valutare le possibili soluzioni a questo problema nel quadro della revisione.

 

Il riesame della strategia di adattamento ai cambiamenti climatici dovrebbe prendere meglio in considerazione gli aspetti transfrontalieri della gestione dei rischi climatici, sottolineano inoltre i responsabili politici locali e regionali. Secondo il CdR, la cooperazione macroregionale appare come l'approccio pertinente per promuovere l'adattamento dell'UE ai cambiamenti climatici favorendo lo scambio di informazioni e le sinergie al di là dei confini amministrativi. Sirpa Hertell esorta la Commissione europea a "valutare l'opportunità di rafforzare il sostegno alle proprie iniziative transnazionali pilota - come quelle nelle regioni danubiana, baltica, alpina, adriatica e ionica - e di estenderle ad altre macroregioni, in Europa e altrove".

 

Il lavoro svolto dal Comitato europeo delle regioni sul miglioramento della strategia UE di adattamento ai cambiamenti climatici giunge al momento opportuno, dato che nel corso del 2017 la Commissione dovrà riferire al Parlamento europeo e al Consiglio sull'attuazione della strategia. La possibile revisione della strategia è una buona occasione per i governi locali di formulare delle raccomandazioni sulla base della loro esperienza e delle loro competenze di pionieri dell'azione per il clima.

 

Nota per la stampa

La strategia UE di adattamento ai cambiamenti climatici, adottata dalla Commissione europea nell'aprile 2013, persegue tre obiettivi: incoraggiare gli Stati membri ad adottare strategie di adattamento ai cambiamenti climatici, supplire alla scarsità o alla mancanza di conoscenze grazie a servizi d’informazione come la piattaforma europea sull'adattamento ai cambiamenti climatici (Climate-ADAPT) e promuovere misure di adattamento in settori chiave vulnerabili per il tramite delle politiche agricola, della pesca e di coesione, garantendo una maggiore resilienza delle infrastrutture europee e incentivando il ricorso alle assicurazioni per proteggersi dalle catastrofi naturali o provocate dall'uomo.

 

La strategia UE di adattamento ai cambiamenti climatici incoraggia tutti gli Stati membri a mettere in atto misure di adattamento al fine di contribuire a un’Europa più resiliente ai cambiamenti climatici. La strategia si articola intorno a tre obiettivi fondamentali: la promozione dell'azione di adattamento in ciascun paese dell'UE; un'azione resiliente ai cambiamenti climatici a livello dell'UE; e un processo decisionale fondato su dati e informazioni migliori.

 

L’adattamento ai cambiamenti climatici, assieme alla mitigazione degli effetti di tali cambiamenti, è stato inserito in tutti i pertinenti programmi di finanziamento dell’UE per il periodo 2014-2020, in linea con il nostro obiettivo di destinare almeno il 20 % del bilancio dell’UE - non meno di 180 miliardi di euro - ad azioni relative al clima. In queste risorse è compresa una somma di 864 milioni di euro messa a disposizione dal sottoprogramma "Azione per il clima" di LIFE per progetti mirati a sforzi sia di mitigazione che di adattamento. Il nuovo ciclo di finanziamenti prende l'avvio dall'importo di 307 milioni di euro che il programma LIFE ha già mobilitato per compiere progressi nello sforzo di adattamento ai cambiamenti climatici, offrendo un sostegno ad azioni che spaziano dalla pianificazione strategica a misure specifiche in settori come l’agricoltura, la gestione delle risorse idriche e la silvicoltura.

 

Contatti stampa:

David Crous

Cellulare: +32 470 881 037
David.Crous@cor.europa.eu

 

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