Nella riunione della commissione CIVEX si è svolto anche un dibattito tematico dedicato alla Conferenza sul futuro dell'Europa, nel quale i membri hanno sottolineato che l'attuale quadro istituzionale dell'UE non riflette adeguatamente gli organi rappresentativi subnazionali, come i parlamenti regionali.
Populismo, nazionalismo, disinformazione, incitamento all'odio e teorie complottiste sono fenomeni diffusi nella sfera pubblica e politica europea, che alimentano un clima di polarizzazione e di intolleranza. Il deterioramento dei diritti fondamentali in uno Stato membro ha un impatto negativo in tutta l'Unione europea. Pertanto, nell'8ª riunione della commissione CIVEX i membri hanno accolto con favore l'iniziativa della Commissione europea per un Piano d'azione per la democrazia europea e hanno adottato un parere che contiene una serie di proposte per contrastare la disinformazione e l'incitamento all'odio, nonché per promuovere l'alfabetizzazione mediatica e il pensiero critico, compresa l'istituzione di un'agenzia europea collegata con il Comitato europeo delle regioni. Inoltre, essi hanno sottolineano che i leader locali e regionali possono svolgere un ruolo importante nel rendere la cittadinanza più incisiva, essendo le autorità più vicine ai cittadini e da loro considerate più affidabili, secondo il barometro regionale e locale annuale dell'UE pubblicato nell'ottobre 2020 .
Aleksandra Dulkiewicz (PL/PPE), sindaca di Danzica e relatrice del progetto di parere sul Piano d'azione per la democrazia europea, ha dichiarato che: "la democrazia è una delle risorse più preziose dell'Unione europea, e deve essere costantemente aggiornata e difesa a tutti i livelli: regionale, locale, nazionale ed europeo. I rappresentanti locali e regionali sono un pilastro importante della lotta contro la disinformazione e del sostegno al dibattito politico democratico con i cittadini. Inoltre, possono rivelarsi fondamentali per promuovere l'alfabetizzazione mediatica digitale, il pensiero critico e la trasparenza nelle campagne politiche".
Il Piano d'azione per la democrazia europea dovrebbe servire a orientare i rapporti con partner di paesi terzi che violano i diritti umani fondamentali, nonché fungere da strumento per incoraggiare gli stessi membri dell'Unione europea ad applicare i principi della democrazia e dello Stato di diritto e per sostenere i movimenti democratici nei paesi del vicinato dell'UE. Il progetto di parere ricorda inoltre che l'attacco alla libertà di espressione si traduce in una limitazione del dibattito pubblico, e mette in guardia contro i tentativi di alcuni governi di limitare l'indipendenza della ricerca. Condanna il ricorso, contro i media indipendenti, ad azioni legali strategiche tese a bloccare la partecipazione pubblica (un meccanismo noto come SLAPP, ossia Strategic Lawsuit Against Public Participation ) e attende con interesse la proposta della Commissione europea in materia di protezione dei giornalisti.
L'adozione del parere sul Piano d'azione europeo per la democrazia è prevista per la prossima sessione plenaria del CdR, che si terrà dal 30 giugno al 2 luglio.
Nell'8ª riunione della commissione CIVEX si è svolto anche un dibattito tematico dedicato alla Conferenza sul futuro dell'Europa, nel corso del quale i membri hanno sottolineato che l'attuale quadro istituzionale "duale" dell'UE (Parlamento europeo sovranazionale e parlamenti nazionali) non rispecchia in maniera adeguata l'importanza degli organi rappresentativi subnazionali, a cominciare dai parlamenti regionali. La Conferenza sul futuro dell'Europa rappresenta un'opportunità fondamentale per l'UE di consultare i cittadini e dialogare con loro, ragion per cui in essa si dovrebbe tenere conto del ruolo dei parlamenti regionali, dato che le amministrazioni locali e regionali sono le autorità più vicine ai cittadini ed attuano il 70 % di tutta la legislazione dell'UE.
Gabriele Abels , titolare della cattedra Jean Monnet di Politica comparata e integrazione europea presso l'Università di Tubinga, ha aperto il dibattito sottolineando che "i parlamenti regionali rappresentano un livello importante nei sistemi parlamentari multilivello dell'UE. Ciò vale in particolare (ma non esclusivamente) per quei parlamenti regionali dotati di competenze legislative e di una propria legittimità democratica in virtù di elezioni dirette regionali, parlamenti però che, in molti casi, non godono di un pieno riconoscimento. Per quanto riguarda la Conferenza sul futuro dell'Europa, i parlamenti regionali possono svolgere un ruolo molto importante. Essi possono effettivamente condurre e facilitare le deliberazioni dei cittadini nelle rispettive regioni così come nell'insieme di esse, da soli o insieme ai governi o alle organizzazioni della società civile. Pertanto, sono fondamentali per garantire il carattere inclusivo e partecipativo della Conferenza e, a tal fine, potrebbero trarre vantaggio da iniziative di sviluppo delle capacità, dalla creazione di reti e dallo scambio di migliori pratiche. Il Comitato delle regioni può essere un partner per tali parlamenti, offrendo loro un forum per lo scambio e per lo sviluppo di capacità".
Mark Speich (DE/PPE), sottosegretario del Land Renania settentrionale-Vestfalia agli Affari federali, europei e internazionali, ha dichiarato che "le regioni e il CdR hanno il potenziale e le risorse per avvicinare l'Europa ai cittadini. È nostro compito, in quanto rappresentanti delle regioni d'Europa, apportare cambiamenti nel quadro della Conferenza, sulla base di questa convinzione".
Piero Mauro Zanin (IT/PPE), presidente del consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia e vicepresidente della Conferenza delle assemblee legislative regionali europee (CALRE), ha dichiarato che "la Conferenza sul futuro dell'Europa deve rappresentare un'opportunità per ripensare la democrazia tenendo conto delle esigenze dei cittadini europei e deve promuovere un dialogo che coinvolga gli enti locali e regionali, in linea con quel principio di sussidiarietà che è riaffermato con forza nei Trattati".
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