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Brexit: l'UE deve mostrare unità nella tutela dei diritti di tutti i cittadini che vivono e lavorano nelle regioni e nelle città  

Il Regno Unito deve lasciare l'UE a condizioni che non siano migliori rispetto all'appartenenza all'Unione, garantendo nel contempo che i forti legami che intercorrono tra regioni e città siano mantenuti a beneficio di tutti i cittadini, afferma il Comitato europeo delle regioni (CdR).

Questo messaggio è stato lanciato durante un dibattito con Michel Barnier, il principale negoziatore dell'UE sulla Brexit, ed è affermato in una risoluzione che i leader locali e regionali dell'UE hanno adottato il 23 marzo. Il CdR chiede inoltre che le regioni nel Regno Unito e nel resto dell'UE, in particolare i governi locali e regionali delle aree della Manica e del Mare del Nord, possano continuare la cooperazione attraverso le piattaforme dell'UE, ed esprime la speranza che le università britanniche possano continuare a svolgere un ruolo attivo nei programmi di insegnamento.

Il dibattito si è svolto solo una settimana prima del ricorso formale all'articolo 50, che darà inizio ai negoziati ufficiali sulla Brexit. Il CdR, l'Assemblea degli enti locali e regionali dell'UE, ritiene che le relazioni future tra l'UE e il Regno Unito dovrebbero basarsi su una combinazione equilibrata di diritti e obblighi, nonché su condizioni di parità, e non dovrebbero aprire la strada allo smantellamento del mercato unico e della libera circolazione.

Il CdR riconosce l'impatto finanziario che deriverà dall'uscita del Regno Unito e suggerisce di utilizzarlo come opportunità per riformare il bilancio dell'UE, affinché questo tenga maggiormente conto delle esigenze delle amministrazioni locali e regionali. Avverte che il Great Repeal Bill (il disegno di legge per l'abrogazione generale delle leggi britanniche che hanno origine nell'ordinamento dell'UE), con cui il Regno Unito intende recepire il diritto comunitario nel diritto nazionale "ove possibile", dev'essere attentamente monitorato, in modo da preservare "regole eque sugli standard e sulla concorrenza".

Il Presidente del Comitato europeo delle regioni Markku Markkula ha affermato che "Gli enti locali e regionali rispettano, sia pure rammaricandosene, la decisione assunta democraticamente dal popolo britannico, di lasciare l'UE. Pur ricordando che alcuni parlamenti regionali avranno una votazione sull'accordo, dobbiamo lavorare per proteggere i legami consolidati che esistono tra gli enti regionali e locali dell'UE e del Regno Unito."

Nel suo intervento, Barnier ha ribadito l'importanza di colloqui aperti e trasparenti "L'assenza di un accordo per tutti avrebbe conseguenze ancora più serie. Non vogliamo che si giunga a una situazione di mancato accordo". Ha aggiunto "Vogliamo raggiungere un accordo e fare in modo che vi sia un buon esito, non contro ma con il Regno Unito", e ha sottolineato che l'obiettivo principale dei prossimi negoziati sarà "Garantire i diritti dei cittadini europei, a lungo termine. La nostra parola d'ordine sarà: I cittadini prima di tutto".

Il capo negoziatore dell'UE sulla Brexit ha aggiunto che occorre anche porre rimedio all'incertezza delle amministrazioni locali e regionali che eseguono progetti finanziati dall'UE. In proposito ha osservato che "I programmi sono stati approvati e finanziati da 28 Stati membri e dovrebbe parimenti andare a beneficio di 28 Stati membri. Quando uno Stato membro lascia l'Unione non subisce alcuna sanzione. Non vi è un prezzo da pagare per uscire. Ma occorre ripianare i conti. Non intendiamo chiedere al Regno Unito di versare neanche un euro per spese che non ha approvato in qualità di Stato membro. Allo stesso modo, i 27 onoreranno gli impegni riguardanti il Regno Unito, i suoi cittadini, le sue imprese e le sue regioni".

Il CdR chiede inoltre un accordo UE-Regno Unito, in base al quale quest'ultimo mantiene il suo impegno a contribuire al bilancio dell'UE fino al 2020, al fine di limitare l'impatto sui programmi e progetti in corso. Tra le richieste del CdR figura quella di "un'attenzione speciale" per la pesca, un accordo che affronti l'impatto "potenzialmente rilevante", specie sull'isola d'Irlanda, sugli agricoltori, le aree rurali e la biodiversità dell'UE, nonché "disposizioni temporanee intese a ridurre al minimo le perturbazioni di progetti di ricerca e sviluppo esistenti da tempo, e per estensione delle economie locali".

Nella dichiarazione è stata sottolineata la tradizione di cooperazione tra l'UE e il Regno Unito, che il CdR spera sia mantenuta. In particolare si afferma che il CdR "Auspica una soluzione pratica, che prenda atto del particolare contesto della frontiera terrestre tra l'Irlanda del Nord e la Repubblica d'Irlanda", sottolineando che "L'UE ha svolto un ruolo di primo piano nella cooperazione transfrontaliera, non da ultimo tra i governi locali nella Repubblica d'Irlanda e Irlanda del Nord, per più di 25 anni".

Il Presidente Markkula ha aggiunto che "Il CdR cercherà di fornire al principale negoziatore dell'UE, Michel Barnier, un quadro completo dell'evoluzione della situazione a livello locale e regionale nei prossimi anni, e intensificherà i suoi contatti con le regioni maggiormente interessate".

Nota per la stampa

Intervento del Presidente del Comitato europeo delle regioni Markku Markkula

Intervento di Michel Barnier

Foto della 97a sessione plenaria del Comitato delle regioni

Contatti stampa:

Pierluigi Boda

Tel. +32 2 282 2461

Cell. +32 473 85 17 43

pierluigi.boda@cor.europa.eu

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