Cliccare qui per ottenere una traduzione automatica del testo sottostante.
Il bilancio dell'UE: l'azione locale per il clima risentirà di un'eventuale diminuzione degli investimenti europei nelle regioni  

L'Unione europea deve continuare ad avere una politica regionale forte se intende tener fede agli impegni di riduzione delle emissioni di carbonio assunti a livello internazionale, ha dichiarato lo scorso 22 febbraio il leader dei rappresentanti politici locali e regionali dell'UE.

Il Presidente del Comitato europeo delle regioni (CdR) Karl-Heinz Lambertz è intervenuto alle celebrazioni per il decennale del Patto europeo dei sindaci per il clima e l'energia, un'iniziativa che, nelle sue stesse parole, "ha superato tutte le aspettative" trasformandosi in un "autentico successo europeo". Il Patto dei sindaci è nato in Europa nel 2008 per offrire un sostegno a tutte le città o regioni volontariamente disposte a superare l'obiettivo dell'UE in materia di riduzione delle emissioni. Il Patto è diventato globale nel 2016 dopo la fusione con il suo omologo statunitense Compact of Mayors.

Nel discorso pronunciato al Parlamento europeo con a fianco il Presidente dell'assemblea UE Antonio Tajani, il Presidente Lambertz ha sottolineato come "dieci anni fa nessuno avrebbe potuto immaginare che oltre 9 000 città, piccole e grandi, avrebbero aderito a questo movimento dal basso per la lotta ai cambiamenti climatici, e neppure che l'iniziativa si sarebbe diffusa in tutto il mondo. Ma noi leader locali sappiamo bene che "ecologizzando" le nostre economie, rendendo più pulita l'aria nei nostri territori e assicurando un approvvigionamento sano e sostenibile di prodotti alimentari provvediamo a migliorare la vita dei nostri concittadini. Le città e le regioni sono la risposta alla sfida del clima e dell'energia, e sono anche le capofila del movimento: i governi nazionali devono riconoscerlo ufficialmente offrendoci la possibilità di sedere a pieno titolo al tavolo dei negoziati globali sui cambiamenti climatici."

Alla cerimonia di celebrazione del Patto, che si è tenuta il giorno precedente la riunione dei leader europei per discutere del prossimo bilancio dell'UE, il Presidente Lambertz ha aggiunto: "Se l'Europa vuol continuare a combattere in prima linea nell'azione globale per il clima, se vogliamo che torni ad essere "verde", l'Unione europea deve garantire risorse finanziarie adeguate ai leader locali e regionali. Questo significa fare in modo che la politica di coesione dell'UE (il cui attuale bilancio è destinato per oltre il 25% all'azione per il clima) si mantenga forte ed efficace. La politica di coesione finanzia piani d'azione locali per il clima e l'energia, e investe in efficienza energetica, energie rinnovabili e trasporti pubblici sostenibili nelle nostre regioni e città. Minare la politica di coesione inciderebbe fortemente sulla nostra capacità di creare posti di lavoro "verdi", ridurre le nostre emissioni di CO 2 e realizzare la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio."

Lambertz ha esortato i sostenitori dell'azione per il clima a difendere l'idea di una politica europea di coesione forte, più efficace, visibile e disponibile per tutte le regioni e le città dell'Unione anche dopo il 2020. Il CdR (l'assemblea che riunisce 350 leader locali e regionali dell'UE) ha formulato una serie di raccomandazioni di vasta portata su come migliorare tale politica. Insieme con le principali associazioni europee delle regioni e delle città, ha anche lanciato la #CohesionAlliance (Alleanza per la coesione), una coalizione che riunisce tutti coloro che pensano che la politica europea di coesione debba continuare a essere un pilastro del futuro dell'UE. È stato questo il messaggio principale del Presidente Lambertz in una lettera al Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk dello scorso 21 febbraio, nella quale ha chiesto inoltre di aumentare il bilancio dell'Unione "portandolo all'1,3% del reddito nazionale lordo dell'UE-27".

Nota per la stampa:

• Tra gli oratori intervenuti alla cerimonia per celebrare il decennale del Patto europeo dei sindaci per il clima e l'energia spiccavano sindaci provenienti da tutta Europa e tre commissari europei: il vicepresidente della Commissione Maroš Šefčovič, Miguel Arias Cañete e Carlos Moedas. La Commissione europea finanzia il Patto europeo dei sindaci per il clima e l'energia.

Oltre al Presidente Lambertz, hanno pronunciato un intervento i membri del CdR Fernando López Miras (ES/PPE), presidente della Comunità autonoma della regione Murcia, il sindaco di Siviglia Juan Espadas Cejas (ES/PSE) e Andrea Turčanová (SK/PPE), prima cittadina di Prešov. Il CdR, che è uno dei promotori politici del Patto dei sindaci, ha contribuito al dibattito sulla globalizzazione del movimento con una serie di raccomandazioni presentate in un parere del 2015, di cui è stata relatrice Kata Tüttő (HU/PSE).

In Europa i firmatari del Patto dei sindaci hanno ridotto le loro emissioni di circa il 23% rispetto ai livelli del 1990, a fronte di un obiettivo globale dell'UE che punta a una riduzione del 20% entro il 2020.

L'UE intende destinare almeno il 20% del proprio bilancio all'azione per il clima. I dati della Commissione europea per il 2017 indicano che, dal 2014 ad oggi, oltre il 25% dei fondi della politica di coesione è stato assegnato a progetti collegati al clima. Su un totale di 73 miliardi di euro spesi dal 2014 fino a quel momento, 22 miliardi sono stati investiti nella protezione dell'ambiente, 16,5 miliardi in progetti di adattamento ai cambiamenti climatici e prevenzione dei rischi, 15,5 miliardi in reti dei trasporti e dell'energia, e 11 miliardi in azioni (ad esempio per l'efficienza energetica) a sostegno di un'economia a basse emissioni di carbonio. Il contributo dei fondi europei di coesione al conseguimento degli obiettivi della strategia per il clima concordati a Parigi nel 2015 è esaminato in uno studio del Parlamento europeo del 2017.

• Fotografie dell'evento sono consultabili su Flickr.

Contatti stampa:

Andrew Gardner

Tel. +32 473 843 981

andrew.gardner@cor.europa.eu

Condividi :