Principi fondamentali
Il CdR opera per avvicinare i cittadini all'UE. Coinvolgendo i rappresentanti regionali e locali che sono quotidianamente a contatto con le preoccupazioni del loro elettorato, ma anche invitando i cittadini a partecipare a vari eventi e dibattiti, il CdR contribuisce a ridurre il divario tra l'attività delle istituzioni dell'UE e i cittadini dell'Unione.
Dichiarazione di missione
La nostra missione è quella di permettere il coinvolgimento degli enti regionali e locali nel processo decisionale europeo e di favorire in tal modo una migliore partecipazione dei cittadini.
Governance multilivello
Lavorare in partenariato è un altro pilastro dell'attività del CdR. Il Comitato crede infatti in un'azione coordinata tra i livelli europeo, nazionale, regionale e locale.
Sussidiarietà
Lungo l'intero iter legislativo dell'UE deve essere rispettato il principio di sussidiarietà, in base al quale le decisioni devono essere adottate al livello di governo che meglio risponde all'interesse pubblico, ove possibile al livello di governo locale.
Che tipo di legislazione viene discussa?
La Commissione europea e il Consiglio dell'Unione europea sono tenuti a consultare il CdR ogni qualvolta vengono avanzate proposte relative a settori che hanno ripercussioni a livello regionale o locale: coesione economica, sociale e territoriale, fondi strutturali, Fondo europeo di sviluppo regionale, Fondo sociale europeo, occupazione e affari sociali, istruzione, gioventù, formazione professionale, cultura e sport, ambiente, energia e cambiamenti climatici, trasporti, reti transeuropee e salute pubblica.
Al di fuori di questi settori, la consultazione del CdR da parte della Commissione, del Consiglio e del Parlamento europeo è facoltativa.
Il CdR adotta raccomandazioni su progetti di atti legislativi dell'UE e propone inoltre nuove politiche sulla base dell'esperienza e delle competenze degli enti locali e regionali. Il Comitato può anche proporre nuovi atti legislativi e introdurre nuovi temi nell'agenda dell'UE.
Il ruolo del CdR è stato riconosciuto e rafforzato dal Trattato di Lisbona nel 2009, secondo cui il Comitato deve essere consultato durante tutte le fasi del processo legislativo dell'UE e può adire la Corte di giustizia europea ove ritenga che le sue prerogative istituzionali o che i governi nazionali, regionali e locali siano stati ignorati. Di conseguenza, le relazioni del CdR con la Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio si sono rafforzate.
Come funziona il CdR?
Il CdR è composto da 329 membri titolari e 329 supplenti, provenienti da tutti i paesi dell'UE. Ciascun governo nazionale propone i propri rappresentanti regionali e locali (membri titolari e supplenti), che insieme formano le delegazioni nazionali. Il mandato di un membro del CdR ha una durata di cinque anni, a decorrere dalla data della sua nomina ufficiale da parte del Consiglio.
Sei commissioni (sottocomitati), composte di membri e suddivise per settori di intervento, analizzano i testi legislativi presentati dalla Commissione europea ed elaborano pareri che vengono poi discussi e adottati in occasione delle sessioni plenarie del CdR.
Ogni due anni e mezzo l'Assemblea plenaria elegge il Presidente del CdR e il primo vicepresidente. Il Presidente rappresenta il Comitato e ne dirige lavori. In caso di assenza o di impedimento, il Presidente viene sostituito dal primo vicepresidente o da uno degli altri vicepresidenti.
I membri del CdR sono affiliati a gruppi politici?
I membri del CdR sono raggruppati in base alla loro affiliazione politica:
I gruppi si riuniscono in genere prima di ogni sessione plenaria. Possono inoltre tenere due riunioni straordinarie (fuori Bruxelles) l'anno.
Qual è il bilancio annuale del CdR?
Il bilancio annuale del CdR ammonta a circa 96 milioni di euro, destinati a coprire le spese per il personale, nonché le spese di viaggio dei membri, le spese di interpretazione e quelle per le attività di comunicazione.
Per informazioni dettagliate sui bilanci di tutte le istituzioni dell'UE consultare questo sito.
Quale impatto esercita il CdR?
L'UE non ha l'obbligo di tenere conto dei pareri del CdR, ma in pratica lo fa, in misura maggiore o minore (cfr. le relazioni annuali della Commissione europea sul seguito dato ai pareri del CdR, nonché le relazioni d'impatto pubblicate dal CdR stesso).
Quanto vengono pagati i membri?
I membri ricevono soltanto il rimborso delle spese di partecipazione alle riunioni e la loro presenza viene registrata nel verbale di ciascuna riunione, disponibile sul Portale dei membri, insieme ai loro dati personali e alle attività svolte nelle riunioni.
Alcune cifre
- il 70 % della legislazione europea ha un impatto diretto a livello regionale e locale
- 27 paesi dell'UE
- 329 rappresentanti eletti a livello locale e regionale
- 6 commissioni
- 6 gruppi politici
- fino a 6 sessioni plenarie l'anno
- oltre 50 pareri adottati ogni anno